In queste sere di dicembre che rincaso sempre più tardi, perché la caccia ai regali di Natale è ormai aperta, mi chiedo spesso cosa farei senza il mio microonde LG NeoChef™. Non solo riesce a scaldare, come ogni microonde sa fare, ma addirittura a ispirare e cucinare.
Mi sorprende quando gli affido le polpette ghiacciate che provengono dalla caverna freezer e che, in pochi minuti appena, mi restituisce in formato di caldi bocconi di carne, perfettamente in linea con la mia voglia di casa, tepore e morbidezza dell’ora. Alle otto di sera, quando non ho avuto nemmeno il tempo di pensare al concetto di spesa, figuriamoci di farla, benedico la tecnologia Smart Inverter che mi garantisce lo scongelamento veloce e il riscaldamento uniforme del cibo, accorciando fino al 37% i tempi di cottura.
Mi stupisce, poi, quando diventa il mio executive sous chef e in poche mosse mi predispone una serata tra amici, una di quelle senza preavviso, tanta fame e zero ore per organizzare. I nuovi microonde LG NeoChef™ sono infatti ideali per chi ha poco tempo, salutari per chi è più attento alla dieta e gustosi per chi vuole regalare una gioia al palato, facili da usare grazie alla lampada LED che garantisce una maggior luminosità ed un maggior risparmio energetico.
E posso anche sbizzarrirmi con diverse tipologie di cottura, grazie al controllo della potenza che mi consente di servire come entrée un fritto leggero e uno yogurt fermentato in chiusura. È davvero incredibile che si possa ottenere tutto questo con un solo elettrodomestico che è anche imprescindibilmente bello, tanto da apparire come un sofisticato elemento d’arredo.
E poi quando ho ospiti i miei parenti che, diciamocelo pure, sono davvero i più esigenti, il mio LG NeoChef™ dà il meglio di sé, dora le superfici di cibi semplici come fossero arrosti gratinati alla francese, cuocendo gli alimenti fino al cuore per piatti da vero chef.
Infine, è pure semplice da pulire perché dotato di una struttura più compatta con il rivestimento interno antibatterico Easy Clean™.
Se potessi gli donerei anche il sushi: pur di vederlo al lavoro rinuncerei anche al crudo per un salmone al cartoccio o a una cena fuori, galante e giapponese, con un uomo che pensa che cucinare sia sinonimo di faticare!