Di oro, argento, birra (e tuffi)

Dicono che nella vita ci si debba buttare con scioltezza, e non una volta soltanto, ma in continuazione come i delfini, che trovano i pesci più grandi giocando mica solo nuotando.

Dicono anche che l’oro e l’argento siano roba più da inverno che da estate, ma su questo punto non sono d’accordo perché un’intuizione non conosce stagione.

Una birra, due amiche, una piscina a caso e una scarpa dorata in luglio, e altro che lancio, dal tuffo all’evoluzione il passo può essere molto breve.

Penso all’altra sera. Che faceva caldo e avrei fatto anche a meno di uscire. Che aprivo l’armadio e lo richiudevo.

Che volevo essere al mare ed ero in città, che quella festa sarà stupenda ma che pure il mio divano intessuto di peli di gatto non scherza.

E che alla fine sono andata, spiaggiata dal caldo ma da qualche parte freschissima di predisposizione.

Può accadere che in quella stessa sera ti trovi davanti una piscina insospettata, una di quelle sto-mentalmente-associando-palm-springs, perché in pieno centro storico l’hanno delimitata con boschi di palme.

Che ti guardi attorno e non sai come ma ti piace, anche se il pensiero della birra sul divano non ti ha ancora mollata del tutto.

Che il costume ovviamente non ce l’hai ma fortuna vuole che compaia l’amica con la birra in mano a scansare l’ovvietà del fatto, guardandoti pure le scarpe.

E che da lì alla terza puro malto e al lancio in piscina vestita sia tanto buco di memoria quanto sporgenza di animo.

Succede allora che quell’acqua addosso ti sembri un’epifania, più una doccia fredda necessaria che un bagno caldo di piacere e che l’umore d’estate ti colga all’improvviso, come quando finivi la scuola e switchavi ogni fastidio in leggerezza.

Succede che il tuffo numero uno spiani la strada al numero mille e che ci siete solo tu, i salti, i sandali persi e le amicizie sul fondo.

Una sere di quelle che comprendi come non ci sia sconfitta che valga una rinuncia, pezzo che invalidi l’insieme, opinione che condizioni un sentire e che tra vivere sotto lo stesso sole e veleggiare sotto il mio sogno non smetterò mai di provare a prendere l’oceano, a suon di riverberi e possibilmente con le scarpe numero due, Dior, Fall 2015 Couture.

(Queste mica le perdo).

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2 commenti su “Di oro, argento, birra (e tuffi)”

  1. Questa si chiama VITA, assaporata fino in fondo, la sensazione di essere parte di un insieme meraviglioso che noi non ci facciamo scivolare addosso senza cogliere…
    Baci

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