Look da casa: l’homewear non è una colpa

Look da casa

Oggi mi preme parlare di homewear, cioè di tutto quell’arsenale di roba e di punti di vista che si riferisce ai look di casa che le donne assumono una volta tolti i panni del fuori mura domestiche.

Infatti, se, per esempio, il beachwear di prassi non è un’opinione, e più o meno si riferisce a due costumi da bagno e una ciabatta e al massimo aggiunge alla lista un pareo, ieri la mia amica Nadia mi ha fatto riflettere su come per l’abbigliamento da casa la questione sia un po’ più complessa.

Alzi la mano colei che non ha passato per vestito casalingo un vecchio outfit da ufficio, una camicia usurata, i calzini da sci delle elementari che caldi come quelli niente altro, la tovaglia di fiandra della nonna che con due spille da balia puntate sui fianchi potrebbe fare tanto gipsy style.

Credo che ogni donna, anche la più perfetta in ogni dove, abbia, in fondo, almeno look da casa nascosto nell’armadio, inconfessato e sfoggiato solo al divano. Quello da indossare un lunedì sera d’inverno, quando lui è fuori città per lavoro e perfino il gatto dorme perché il freddo stimola il sonno di tutti. Io ho certi pantaloni di felpa con le ginocchia talmente infossate che, se li mettessi a uno start di partenza dei 200 mt, si chinerebbero meglio di Bolt.

Eppure credo che, a parte rari momenti di legittima ribellione estetica, la femminilità di una donna dovrebbe essere valutata più nel privato scelto, nei suoi look da casa, che nel pubblico più o meno obbligato.

Mi piace pensare che ogni donna, anche la più freddolosa o la meno attenta al suo look, abbia a cuore non di essere bella, ma di non essere sciatta.
Mi piace credere che colei che a casa “soltanto pigiama” sappia sceglierlo almeno di un colore neutro, accompagnato da un lungo cardigan o arricchito da ciabatte semplici ma di buona fattura.
Mi piace immaginare che dai colli larghi di chi veste maglioni a pallini grossi come biglie e con i buchi sui gomiti possa saltare fuori una spallina di seta o un pezzo di pizzo, per un look da casa sensuale quel poco che basta per far scivolare l’occhio dell’uomo che cena in cucina davanti a lei.

Vorrei che il concetto di comodo non oscurasse mai quello di decoroso, che Dr. Jekyll and Mr. Hyde restasse solo una storia e che nessuna donna mai (o mai più da oggi in poi) si trascurasse a se stessa. Stanca, sposata, single, giovane o matura che sia.

Vorrei che cambiarsi dopo il lavoro perdesse il concetto di “svestirsi”, perché il look da casa non è una colpa e può essere addirittura divertente. Amatevi nell’intimità: è questa l’attenzione più importante che vi dovete riservare.

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2 commenti su “Look da casa: l’homewear non è una colpa”

  1. Centrato in pieno carissima! Scegliere di amarsi questo é il concetto, se non lo facciamo noi per prime come possiamo pretenderlo dagli altri?
    Cuor di leone

    PS Quale onore avermi citato 🙂

  2. Mai parole così sagge. Lo penso e pratico ormai da tempo immane e tassativamente: mai tuta abbinata pantaloni + felpa, il sopra o il sotto abbinato a cose “chic”. Baci.

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