Nord – Sud n. 3 – albero vs presepe


Una rubrica di tradizioni a confronto, di usanze indossate, di folclore da ricucire, di viaggi con un solo stivale e a rotta di scollo tra sole e nebbia, pizza e fagioli, sandali e cappotti.
Diversità di vivere momenti di uguali giornate, quelle scandite, ad esempio, dall’albero di Natale al nord e dal presepe al sud.

albero di natale

[one_half]L’albero di Natale del nord

L’albero di Natale è affare fashion, è puramente decorativo, niente affatto sacro, fortissimamente profano. È simile a uno stiletto che riga il pavimento di una navata durante la messa della Vigilia, è un messaggio di euforia non menzionato nell’eucarestia. È fuori luogo mentre conduce alla destinazione del 25, è materiale, è peccato veniale per pallina occasionale di fattura artigianale.

Le città del nord, razziate dal freddo e vinte da stole di brina, rispondono così alle imposizioni climatiche e paesaggistiche locali: rinunciando all’acqua e sapone della pianura, scegliendo il maquillage della finzione e gridando “per carità!” alla nebbia (in modalità di esclamazione). Eccedono in un certo shopping dicembrino che profuma di pino, talvolta ecologico e di durata nell’armadio del garage, talvolta di dettato emozionale, senza rispetto per l’ambiente e monouso nel senso unico di occasionale.

È come una felpa addobbata di paillettes che in materia di casual o di fitness sa raccontare ben poco, ma che in fatto di glamour è Vangelo stagionale.[/one_half]

[one_half_last]Il presepe del sud

Non è mai stato l’odore di pino ad annunciare il mio Natale ma quello del muschio, della carta di giornale e della colla di pesce messa a riscaldare.

Non ricordo nemmeno se da bambina ci fosse anche un albero di Natale perché era dinanzi al presepe che si correva rientrando da scuola, si sgomitava con i fratelli per poterlo ammirare. L’acqua che miracolosamente sgorgava da quel ruscelletto: “Papà mi racconti come l’hai fatto?” e poi la storia di ogni pastore, Benito che dorme, il vinaio, il fabbro, la pastorella, il bue e l’asinello, racconti tramandati o improntati all’istante, sotto la pressione di due occhioni sognati.

Ed è per questo che in casa mia non potrà mai mancare un presepe, una piccola capannella, una natività rimediata con due pezzi di legno e una tunica tirata fuori da uno strofinaccio.
Per ricordarci sempre il vero significato del Natale, al di là dei regali e della casa addobbata.
[/one_half_last]

presepe

Felpa verde con paillettes H&M
Abito bianco con rouches Mango

17 commenti su “Nord – Sud n. 3 – albero vs presepe”

  1. Considerato che l’uno non esclude l’altro, il posto migliore dove collocare il presepe è accanto all’ albero, per non perdere di vista il significato vero della festa, buon Lunedì splendide fanciulle!

  2. sono per l’albero e vivo al nord… tutto torna! in realtà è proprio come dite voi, addobbare l’albero per me ha a che fare col fashion!!

  3. Mi avete fatto emozionare. Mi piace questo doppio punto di vista, questo scontro/incontro, questi due “vostri” mondi che si guardano allo specchio, diversi eppure ugualmente poetici e sentimentali.

  4. Ma che bello questo post, mi ha proprio commossa. Quanti ricordi dietro ognuno di questi dettagli. Che dire? Come poter scegliere? Meglio un po’ di lavoro in più e allestirli entrambi. Alla fine, se uno racconta molto di noi e delle nostre origini, l’altro ci ha conquistato con la sua indiscutibile magia…
    Baci,

    Benedetta

    https://www.daddysneatness.com

  5. ma che bella sorpresa!!! albero o presepe? con i gatti che vogliono fare da pastorelli, devo per forza evitare il presepe! e poi le lucine dell’albero mi piacciono tanto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Shopping Cart