Sono due le passioni che mi possono descrivere: la passione per la corsa e quella per il racconto.
Eh sì, sono una a cui piace correre, sudare, allentare lo stress della giornata, spesso troppo movimentata e troppo poco in movimento. A volte, se sono molto stanca, mi concedo in alternativa delle lunghe camminate, capaci di rigenerarmi i pensieri, i muscoli e i respiri.
E poi, sì, mi piace condividere i risultati ottenuti con i miei amici. Non è narcisistico, è piuttosto motivazionale, mi spinge a migliorare le mie prestazioni, ad andare ogni giorno un po’ più in là, oltre quei limiti che sono solo nella mia testa.
Quando faccio running mi piace poi essere e sentirmi libera, nessun device, nemmeno il cellulare, correndo ascolto unicamente la risacca del mare. Fiato e gambe, non mi serve altro se non lo sguardo dritto verso l’orizzonte.
Mi hanno parlato di TomTom-Touch qualche settimana fa, durante una chiacchiera rubata nel mentre dello stretching finale, ed è stato subito amore solo a sentirne parlare. Si tratta di un braccialetto che misura la percentuale di massa grassa e massa magra, rileva i passi, il tempo di attività, le calorie bruciate, la distanza percorsa e le ore di sonno e che non ostacola la mia libertà di movimento.
In più è glamour, colorato ed ha un cardiofrequenzimetro integrato per tenere sotto controllo le mie prestazioni.
Anche se non ho il telefono con me, posso ricevere le notifiche di chiamata e sms direttamente al polso, perché il tempo che mi prendo per lo sport è solamente mio, ma se qualcuno ha veramente qualcosa di importante da comunicarmi può mandarmi un messaggio.
Quando ho terminato le battute di corsa con il mio TomTom, condivido sui social il mio percorso, i chilometri fatti, orgogliosa di tutto, anche della fatica che ho compiuto per ritagliarmi quei trenta minuti di benessere personale, e mi piace sentire lo stress che scivola via tanto quanto l’incoraggiamento dei miei amici che scivola addosso.
Ogni volta, è come se tutti avessero corso insieme a me.
Se ci pensiamo bene, siamo una squadra di anime in fuga, a volte credo che la passione per la corsa nasca da lì. Ciascuno dentro i parchi delle proprie città, le proprie pinete, il lungomare di una vita, ma tutti uniti dalla condivisione di esperienze che da qualche parte si somigliano, amanti del racconto, del confronto, delle storie quotidiane che motivano a partire da una similitudine.
“Run baby run” cantava Sheryl. Immagina tutti i posti e le persone a cui sai di appartenere, attraversali e raccontali. La passione per la corsa è anche raccontarla a chi ami.