Dedicato a tutte coloro che sono nella fase “zaini da donna”, che se valutiamo bene è almeno la seconda in cui vivono.
La prima fase trova collocazione storica tra i banchi di scuola, forse era più rosa, rettangolare e lucida di vernice plastificata, ma di certo le ha segnate per sempre.
La fase II “zaini da donna” è un passaggio della coscienza importante perché viene dopo la fase “borsa per sempre”, dove il più delle donne stanzia per tutta la vita, ed evidenzia essenzialmente due stati d’animo, non per forza di cose presenti in concomitanza.
Il primo, “mi sono sfracellata le palle, datemi tregua, take it easy, lasciatemi percorrere le strade del mondo a modo mio”. Il secondo, “non mi fermerò mai. Il mio zaino, in realtà, non è una scelta di stile ma prevenzione, perché contiene il nécessaire per il giorno ma anche il pigiama e i picchetti della tenda che chi lo sa dove dormirò domani notte”.
Comunico ufficialmente alle nostre lettrici che una delle due Ubiquine qui presenti e scriventi ha sdoganato i confini delle tracolle e delle borse a mano per approdare nella terra degli zaini donna. Nell’era delle mani dietro la schiena alla ricerca di qualcosa.
Io.
Comunico anche, sempre con dichiarazione ufficiale, che rispondo a entrambi i requisiti sopra citati.
Forse non credete anche voi che uno zaino sulle spalle, o su una spalla soltanto, sia una posizione di stile precisa e voluta e non casuale come una bag, nonostante possa sembrare il contrario?
Una donna con lo zaino è come una vacanza al freddo d’estate: sceglie cosa essere e non solo dove andare.
Una donna con lo zaino valuta che il rischio di perdere un treno è meno pericoloso di quello di non provare a prenderlo, pensa “pazienza” (senza fare nemmeno spalluccia) se il rossetto condivide la stessa tasca delle chiavi o se il carré del cappotto si usura più rapidamente con sopra due spalline di cuoio. Pace anche per l’allure da bambola lasciata dentro l’UB (Ultima Borsa) perché, in fondo, il portamento dell’esploratrice è più interessante.
Solo chi pratica l’arte del sogno, del viaggio, del portami con te, del salta su che ci stai dentro anche tu può comprendere e sperimentare l’attitudine agli zaini donna. L’attitudine al “so qual è la mia destinazione ma nel mentre mi lascio guidare anche da ciò che accade, da quello che di meraviglioso il caso ha in serbo per me”.
Se non si è ancora capito, sono infatuata persa del mio zaino di cuoio color biscotto con le fibbie sulle tasche esterne. Mi piace che, attraverso la forma che ha assunto dal contenuto, racconti di me al mondo, che sia rigido sulla schiena perché ospita sempre il computer, più paffuto sul davanti perché, lì dentro, non è mai mancata una brioche calda e soffice di buon mattino.
Non voglio raccontarvi che la “fase borsa” non potrà mai più tornare nella mia quotidianità, perché nella vita MAI è solo il destino sicuro di certi ex e delle calze color carne, ma con la stessa certezza di un innamorato vi svelo che io e lui staremo insieme per molto, moltissimo tempo ancora.