Borsa a secchiello: dolcetto o scherzetto? La bucket bag in autunno

borsa a secchiello


borsa a secchiello

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La borsa a secchiello, o bucket bag che dir si voglia, è quell’oggetto delle meraviglie dall’utilizzo consigliato ma non dichiarato che, se messo nelle mani di una donna qualunque alle prese con la sua quotidianità, può dare esiti a metà strada tra l’indubbiamente utile e il quasi certamente imbarazzante.

Definita borsa a secchiello da qualsiasi donna mortale, è quella sacca che Gaston-Louis Vuitton disegnò nel 1932 con vezzo iconico sotto il nome di Noè per soddisfare le esigenze di un produttore di champagne che gli chiese di realizzare una piccola sacca sufficientemente robusta da contenere con eleganza cinque bottiglie, e che lui non avrebbe mai immaginato potesse giungere, nel 2015, nel quotidiano di due donne come me e Adele.

Già, perché se il suo raffinato artefice di perlage al massimo avrebbe potuto scovarci dentro, dimenticata, una sciabola di argento carolingio, posso confidare oggi con orgoglio che noi abbiamo saputo estrapolare dall’interno di una borsa a secchiello molto di meglio in più e più occasioni. Per esempio, di farci uscire fuori un flauto in udienza o una burrata di sei giorni in riunione non so se sarebbe stato in grado, a dire il vero.

La borsa a secchiello è così, è un secchio morbido da rovesciare una volta alla settimana, almeno per fare la conoscenza con il suo contenuto, se proprio non siete alla ricerca di qualcosa che non trovate da nessun’altra parte. È un gioco per bambine cresciute, senza palette e rastrelli in dotazione, ma con in garanzia castelli naturali, e non solo di sabbia, dopo brevissimo utilizzo.

Una borsa a secchiello è semplicità a portata di spalla, disimpegno di una forma morbida e accomodante che allo stesso tempo non perde contegno esteriore.

È consona in ogni momento del giorno e in ogni stagione: ci si può infilare il pane, scovare collant 2014 in un mattino di quasi inverno inaspettato, multe da pagare scritte il lingua d’oïl e pertanto andate in prescrizione, cordless di due appartamenti fa per i giorni in cui l’iPhone vi abbandona, e cose così.

Si può anche porgere a qualche ragazzino maleducato la sera di Halloween, se il prossimo sabato sera vi tocca la farsa festaiola che detestate al punto giusto come me. A uno di quelli che tre minuti prima vi ha imbrattato il vetro della cucina con uova marce e che punta il vostro gatto nero da settimane.

“Dolcetto o scherzetto?”. La vostra borsa a sacchiello saprà di certo vendicarvi con stile, statene certe.

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