Il concetto gonna paillettes è quel pensiero che a luglio è grezzo e inconcepibile, a gennaio superato, da metà ottobre a fine dicembre “senza, muoro”, soprattutto se è gonna, a maggior ragione se è lunga e si dilunga, se difende il Natale a colpi di sfacciato e di “avrei voluto lo strascico ma prima di lei ho strisciato la carta per acquistare un po’ di contegno”.
Una follia che sbrilluccica tra il saccente e l’incosciente, che sta a suo agio con il caffè delle 7.30, che a pranzo è praticamente lecita e che, di conseguenza, a cena sa quasi di banale. Come il salmone affumicato il 27 dicembre.
Insomma, sto in fissa con la gonna di paillettes.
Anzi, sto in fissa con la gonna lunga di paillettes, austera sui fianchi ma che 20 centimetri più sotto, poco prima della caviglia, è capace di scivolare liscia al pari di una vodka che non ti aspetti, fuori orario e fuori abitudine, cioè a suo perfetto agio.
Sto cercando la mia gonna paillettes per i negozi online e per quelli dei centri storici di due o tre città da settimane, tanto per intenderci.
La gonna squamata che cerco deve mettermi le gambe al guinzaglio senza levarmi la concessione di pascolare stile, tacere abbinata a una felpa con il cappuccio, far sentire superati e démodé gli alberi di Natale che incontrerà sul suo cammino.
Dovrà essere armoniosa e fluttuante, me la immagino ammirata dalla zia mentre mastica incerta un grissino prima del cocktail di gamberetti della Vigilia di Natale.
Sarà guardata con diffidente riverenza da mia madre durante un pranzo dicembrino, volutamente ignorata da tutti gli uomini che ignorano dalla nascita per non rendersi conto di cosa davvero indossano le donne.
La vorrei dorata o d’argento, la mia gonna paillettes, andrebbe bene anche rosa, mi accontenterei fosse verde pino, la comprerei senza provarla se fosse di paillettes trasparenti come le squame di un branzino.
Deve essere viva, mai stanca di ballare, eccessiva sulla carta, ammortizzata nel reale, leggera quel che basta e in dichiarato flirt con quel gran pezzo del Natale.
Come indossare una gonna paillettes a Natale?
Una gonna paillettes è il capo più chic dell’armadio, non scordatelo mai.
Io non la abbinerei mai a una scarpa con il tacco, perché mi sentirei un pacchetto regalo, blindata in outfit che non mi appartengono perché troppo pesanti.
Anche in occasione di Christmas party del periodo, portatela con scarpe basse. Magari scarpe basse chic, come flat sfilate e bon-ton o stivaletti con la cerniera molto newyorkesi.
Un grande sì anche con la scarpa da ginnastica, ma solo di giorno.
Se avete deciso che il vostro outfit della Vigilia di Natale sarà incentrato su una gonna paillettata, mi piace l’idea che la parte sopra sia semplice, una camicia tinta unita o un semplice dolcevita per le più freddolose.
Il coat ovviamente dovrà essere corto: pellicciotti, cappottini svasati in vita alla Audrey, bomber di pelliccia, piumini o quello che avete in armadio purché a filo fianchi.
Il cappotto lungo è un sì solo se siete alte e snelle.
No alle borse grandi. Una gonna paillettes chiama il piccolo perché è chic e lo chic detesta le shopper bags modello “faccio la spesa h 24 al giorno”.
Gioielli pochi, che le Madonne stanno bene in chiesa a Natale e sempre.