Dicono anche che alle fashion week non valga l’antica regola che non puoi andarci se non sei stato invitato e ci siano più flash ad accogliere gli ospiti che i festeggiati.
Dicono anche che ad ispirare la moda sia la strada, che le tendenze nascano ai bordi dei marciapiedi o sui binari del tram di Viale Piave.
Dicono che ne parli male solo chi non c’è stato e chi invece c’è stato non ne parla affatto perché era troppo concentrato su se stesso.
Una sola cosa di questa fashion week milanese mi sorprende, con quanta solerzia i direttori creativi abbiano guardato ciò che c’era fuori per portarlo dentro!
Sfilano in passerella dame bianche, promesse spose manzoniane che hanno superato con vigore peste e corna, belle di una bellezza tale che quasi abbaglia, e lo street style è talmente avanti che gli somiglia.
Ci sono piaciuti Giamba, Gucci, Scervino, Dolce e Gabbana, Bottega Veneta e la Ferretti, ma anche qualche passante che a quella sfilata doveva esserci già stata e ne era stata illuminata o forse si trattava di qualche modella che uscendo dal retro ne era fuggita.
MI accontento di vedere quello che è apparso anche dopo… meno stress.
Un abbraccio e buona settimana!