La sigaretta nei quadri dei grandi pittori: dall’impressionismo al realismo, passando per la Nuova Oggettività

erna con sigaretta foto presa da copia di arte
Ho iniziato a fumare a vent’anni perché mi sembrava figo farlo, attratta da quella gestualità un po’ cinematografica e un pizzico pittorica. Aspirare ed inspirare e poi gesticolare come se fossi stata una diva del cinema muto o la protagonista di un ritratto di Kirchner.

Renoir, Picasso, Otto Dix e Ernst Ludwig Kirchner hanno dipinto scene di convivialità o attimi privati in cui i protagonisti sono intenti a fumare.

Lo sguardo basso e la sigaretta tra le labbra strette nel ritratto di Kirchner “Erna con sigaretta”, mi fanno pensare che se quel quadro fosse stato dipinto oggi il volto sarebbe stato altero e decorato dalla presenza innovativa della sigaretta elettronica.
Quando ho smesso di fumare pensavo che mi sarebbe mancata proprio quella gestualità, l’ allure che una bionda tra le dita sa dare, ma le sigarette elettroniche mi hanno lasciato la possibilità di indossare una maschera nuova e affascinante. Una dimensione sofisticata e dal tocco vintage!

L’ impressionismo, espressionismo e la cosiddetta Nuova Oggettività di cui Otto Dix è stato un esponente di spicco hanno definito comportamenti e costumi, arrivando a rappresentare nello stesso tempo vanità, elevazione e decadenza.

“La fine della colazione”, Renoir (1879)

Massimo esponente dell’Impressionismo, in questo e in tutti gli altri dipinti di Renoir dominano i colori caldi e sensuali, brillanti, in grado di donare luce alla scena. Molti dei ritratti dell’artista, nella sua intera carriera, hanno messo in luce scene di vita intima e a volte quotidiana delle persone, come se le spiasse senza essere visto. Proprio come in questo quadro, in cui, alla fine della colazione, due dame sembra che si stiano contendendo l’attenzione del cavaliere che è con loro, mentre lui in tutta tranquillità si accende una sigaretta.

“Donna con sigaretta”, Pablo Picasso (1901)

Un dipinto del Periodo Blu, in cui i lavori dell’artista erano caratterizzati da colori cupi qui ravvivati dal colore del viso, pallido e luminoso. È proprio in questo periodo che Picasso ha dipinto persone appartenenti
alla categoria degli emarginati, individui soli dagli sguardi spenti e malinconici, tristi, senza speranza. Probabilmente, la donna del ritratto, era una di loro. Con la mano che tiene una sigaretta ancora spenta, mentre forse aspetta qualcosa, o niente più.

“Erna con sigaretta”, Ernst Ludwig Kirchner (1913)

Fondatore di uno dei primi nuclei dell’espressionismo tedesco, Kirchner amava utilizzare tratti marcati, colori accesi e il suo stile ha sempre avuto una particolare vitalità che ricorda i dipinti dei Fauves, con momenti di deformazioni violente, ritmi convulsi e una particolare drammaticità. Come la donna rappresentata in quest’opera, intenta a fumare con lo sguardo basso.

“Ritratto della giornalista Sylvia von Harden”, Otto Dix (1926)

Molti dei quadri di Otto Dix rappresentano la Germania post-bellica, con soggetti decadenti,

dagli sguardi spenti e bellezze androgine. Proprio come l’intellettuale Sylvia von Harden, dal volto stanco, con le labbra scure e le mani scarne. In questo dipinto la giornalista è rappresentata mentre fuma una sigaretta, simbolo di emancipazione, come anche il cocktail appoggiato sul tavolo, che vuole rappresentare la modernizzazione della società del tempo. La calza abbassata sotto la gonna, invece, è un chiaro riferimento alla sessualità e alla decadenza morale.

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25-pierre-auguste-renoir-alla-fine-della-colazione foto presa da frammentiarte

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credits: Erna con sigaretta – Ernst Ludwig Kirchner (1913) – da Copia di arte
La fine della colazione- Renoir (1879) – da Frammentiarte

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