L’amore al tempo del coronavirus, mai titolo di Ubique fu più banale, ma auspichiamo che ciò che stiamo vivendo sia un po’ come quello ai tempi del colera di Gabriel García Márquez, in grado di vincere ogni cosa, persino la sciatteria dilagante.
Siamo reclusi ormai da diverse settimane, e le statistiche ipotizzerebbero che tra nove mesi torneremo non solo ad abbracciarci ma anche a cambiare pannolini.
Invece, amiche di Ubique, in barba agli istogrammi pare che la libido sia in calo!
Paura del futuro, sì certo, ma anche paura del pigiama, delle ciabatte, della barba incolta, del monociglio, della ricrescita selvaggia dei peli ascellari e, infine, i più temibili di tutti inguinali.
Se lui nel giro di due settimane è diventato come Tom Hanks in Cast away, e ha disegnato occhi e bocca al telecomando (ognuno ha il Wilson che si merita), noi ci siamo trasformate nella peggiore versione di Bridget Jones, con mutandoni contenitivi e pigiami con i pinguini.
Allora, amiche, su le mascherine e giù le maschere viso ai carboni attivi, che saranno pure astringenti e lenitive, ma prima delle impurità tolgono qualsiasi voglia di fare sesso. Abbasso anche le forcine e i bigodini, vietate vestaglie in pile, camicie da notte di flanella e babbucce con orsetti, che gli unici giocattoli che vogliamo vedere in camera da letto sono i dildo.
E poi ci sono gli amanti, che hanno perso il loro posto d’onore.
Fino a qualche settimana fa erano lì, nudi sopra i balconi, e adesso sono stati soppiantati dalle bandiere.
Sventola l’amore dentro chat infuocate, si appannano gli schermi dei cellulari, e i telefoni bollenti vengono più volte al giorno resettati.
Ma restiamo fiduciose, e riteniamo che ritorneranno ad appannarsi i vetri delle utilitarie dentro i parcheggi dei centri commerciali, trionferanno gli amori negati, i coming out saranno accolti con gli abbracci fin ora vietati, e questa parentesi di negazione darà via libera all’amore.
E ancora ci sono gli amori che sul balcone sbocciano, tra ammiccamenti e sorrisi, saluti con la mano e dj set improvvisati.
Ve lo sareste mai aspettate di essere moderne Giuliette? Oggetto di un amore etereo che non contempla il contatto ma solo sguardi a distanza e valzer sulle note dell’inno nazionale?
Le più giovani riscoprono corteggiamenti a distanza, sarebbe bello dar loro anche l’ebbrezza di ricevere una lettera scritta a mano e imbucata nella cassetta dal ragazzo di fronte all’orario della passeggiatina con il cane.
La passione si reinventa o forse riscopre la sua essenza?
Ma l’amore ai tempi del Coronavirus non può prescindere da quello sbandierato in rete verso il premier Conte.
Tutto ci saremmo aspettate eccetto che passare le serate ad attendere l’uscita di Giuseppe Conte.
Eppure l’avvocato degli italiani accende le serate nelle case della gente, e giunge perfino all’ora in cui si scaldano i cuscini, ma l’atmosfera ahimè non è per niente bollente!
Sarà merito dell’austerità, o forse in epoca di clausura un nodo alla cravatta ben fatto resta la miglior alternativa che abbiamo ad un marito che fa smart working in pigiama e ciabatta.