Appena ho conosciuto le piume Mazzanti le ho associate subito a un look da cerimonia, magari da testimone di nozze, che deve essere in grado di colpire, arricchire e mai coprire. Né te stessa, né la sposa che affianchi.
Un cerchietto tra i capelli che sembra un copricapo, ma è solo un fermaglio piumato, e un abito semplice, in tinta unita, penso con scollatura profonda tra le scapole: questo look lo immagino così. Una scelta audace a piccole dosi, a metà strada tra il tribale e il colorato, tra “guarda che strana idea ho in testa” e “speriamo che al cocktail nel parco i rapaci metropolitani mi stiano lontani”.
Mi metterei le piume Mazzanti tra la chioma perché una piuma volteggia sempre – basta un alito di vento – come a segnare la traiettoria di un sogno che non sa interrompersi, anche se lo leghi o lo ignori, facendolo sembrare per un attimo tracciato, visibile, concreto.
Metterei una piuma perché presenziare, oggi, a un rito di passaggio richiede coraggio, e il coraggio va sempre a braccetto con la follia. Nei pensieri, nelle emozioni, nei sì di un capo che se la gioca a rischiatutto.
Metterei le piume Mazzanti perché mi piacciono le cose leggere. Quelle che se la ridono, che solleticano la fantasia, vivono di ironia, fanno volare l’umore e graffiano la banalità, gli eccessi e pure il quotidiano.
Calzerei un accessorio Nanà Firenze by Mazzanti perché una piuma porta con sé qualcosa di etereo, dei cieli che ha attraversato, dei panorami che ha visto, della libertà che ha respirato proprio perché ha sorvolato.
Infine indossereile piume Mazzanti perché sanno di magia. Di pozione bianca e divertente, di “tre gocce di prosecco, un’unghia rossa laccata, 4 peli di gatto che quelli non mi mancano mai, un desiderio, un augurio, un pizzico di stile personale, una lacrima di gioia per un’amica sull’altare”.