Leggi e calza n. 4


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“Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un breve viaggio di tre passi sul palato per andare a bussare, al terzo, contro i denti. Lo-li-ta. Era Lo, null’altro che Lo, al mattino, diritta nella sua statura di un metro e cinquantotto, con un calzino soltanto. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea punteggiata dei documenti. Ma nelle mie braccia fu sempre Lolita.”

Ci sono personaggi femminili che sfuggono persino dalle pagine dei libri che li hanno raccontati, che vivono di vita propria, che diventano simboli di qualcosa che va oltre ciò che è stato scritto, che giunge dove non è mai stato letto.

Lolita, il conturbante personaggio femminile creato dal genio narrativo di Vladimir Vladimirovič Nabokov, sfugge alle definizioni.
Un’ingenua ragazzina di provincia, una scaltra donna-bambina.
Sfugge al genere, che è un giallo, un thriller, un romanzo d’amore.
Sfugge nella trama del libro, anzi scappa, in un’ America assurda e dissoluta. Non la si può non immaginare con ai piedi le scarpe più eccentriche che la moda ci abbia regalato negli ultimi anni, Lady Dragon Shoes, nate dal genio creativo e trasgressivo di Vivienne Westwood.

Il libro:
Lolita di Vladimir Vladimirovič Nabokov 1955.
Pagine: 400 circa.
Edizioni Mondadori 1966.

Le scarpe:Lady Dragon Shoes di Vivienne Westwood.

10 commenti su “Leggi e calza n. 4”

  1. Ciao Ady! Il libro non l’ho mai letto anche se ne conosco la storia, però ti posso dire che adoro quelle scarpe, davvero tra le più eccentriche della storia della moda. Buon fine settimana, un bacione!

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