Raccontare la storia di Medici Senza Frontiere significa ripercorrere una vicenda iniziata nel 1971 a Parigi dove, a seguito della drammatica guerra in Biafra, medici e giornalisti si attivano per intervenire a prestare aiuto alle popolazioni in difficoltà socio-sanitaria e fondano un’associazione libera sia nella parole sia nelle azioni.
Medici Senza Frontiere: una crescita costante che a metà degli anni ’80 diventa un’organizzazione internazionale volta a intervenire per salvare vite ovunque sia necessario.
Nel 1999 arriva il più ambito dei riconoscimenti: il Premio Nobel per la Pace.
La motivazione del Premio sta nel “riconoscimento del lavoro umanitario pionieristico realizzato in vari continenti” e nella volontà di onorare lo staff medico che ha lavorato in più di 80 paesi e curato decine di milioni di persone.
Non siamo sicuri che le parole possono salvare delle vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio uccide.
James Orbinski (celebre presidente di MSF)
MSF dimostra ogni giorno l’importanza di essere liberi nella parola e nei fatti, liberi di prestare la propria azione in tutte le emergenze umanitarie, di contrastare la lotta alle epidemie e supportare psicologicamente le vittime di traumi.
Oggi, oltre 45.000 persone lavorano in Medici Senza Frontiere in tutto il mondo, nei 5 centri operativi, nelle 24 sezioni partenarie e nei progetti diffusi in oltre 70 Paesi.
Noi di Ubique vogliamo ricordare che l’impegno delle donne e degli uomini che ogni giorno fanno della propria vita una missione può essere sostenuto.

È possibile contribuire a supportare le iniziative di solidarietà nelle zone di guerra o in quelle dove è più difficile la lotta alle pandemie e alle catastrofi naturali, oggi più che mai.
Non occorre essere medici in prima linea per fare anche la propria piccola parte, perché per contribuire è sufficiente un atto che ha in sé tutta la delicatezza di un gesto semplice: un dono.
Per esempio, le nostre piccole o grandi occasioni speciali possono avere ancora più valore se ammantate dal fil rouge della solidarietà e i piccoli acquisti online nella Bottega Solidale di Medici Senza Frontiere sono un aiuto concreto.
Se la bomboniera è una scatolina con nome e fiori colorati, saranno più dolci anche i confetti; se gli inviti saranno solidali e personalizzati, partecipare all’evento sarà più significativo.
Medici Senza Frontiere: i doni di solidarietà per un Natale di valore
E vogliamo parlare dei regali solidali Natale?
Quanto ci siamo scervellati gli altri anni per omaggiare i nostri amici con dei pensieri che non fossero banali?
Conoscerli a fondo, a volte, vuol dire solo aver già donato loro qualsiasi cosa, ma forse raramente abbiamo considerato un cadeau capace di trasformarsi in cure mediche o dispositivi salva vita.
“Regalare un oggetto della Bottega Solidale significa donare due volte”.
L’abbigliamento solidale è la scelta etica e consapevole che può stupire ed emozionare.
La t-shirt rosa corallo con stampa mondo, che indossiamo noi di Ubique in jersey di cotone, certificata biologica e fairtrade è prodotta da Armstrong Kinitting Mills, azienda tessile del sud dell’India che impiega 2.000 lavoratori.
Un’impresa che segue elevati standard ambientali e garantisce ai propri lavoratori salario dignitoso, assistenza medica, ambiente lavorativo sicuro e formazione professionale.
Una tee con una silhoutte armoniosa che diventa una seconda pelle e può farti fare il giro del mondo ad ogni cambio outfit e battito di cuore.
Acquistatela per tutte le vostre amiche, impacchettatela con nastro tartan e carta rosso cera e donerete anche guanti sterili che consentiranno a infermieri, medici, infettivologi, anestesisti e a tutto il personale sanitario di lavorare protetto.

Ai più piccoli, potrete regalare il kit borraccia e portapranzo per la scuola, un dono ecologico e originale che contribuirà anche a donare a 5 bambini il vaccino contro la febbre gialla.
E ancora, shopping bag, astucci e zainetti utili e divertenti che faranno la felicità non solo di chi li riceve.
Regalare solidale significa dare valore anche al più piccolo dei pensieri, attribuire al Natale il suo significato più vero, guardare il sorriso di chi riceve e immaginarsi quello di un bambino dall’altra parte del mondo.