No, ti prego!

Puoi essere anche l’uomo più bello che abbia mai solcato le strade di questo pianeta, ma se non rispetti i 10 + 1 “No, ti prego” sarai e resterai solo bello e per molte donne, tra cui la sottoscritta, forse neppure quello.

Ciò che in primis mi colpisce in un uomo non è la sua altezza, il suo fondoschiena, i suoi occhi, ma il suo incedere e il suo atteggiarsi sobrio tra la gente.
Penso si definisca charme e fa sì che un nanetto cicciottello, forse anche calvo, possa affascinarmi molto più di un palestrato impanato nell’autoabbronzante che si fa spazio tra la folla lanciando rametti d’ulivo.
Tanto per citarne due, potrei identificare il primo in Enrico Mentana e il secondo in Fabrizio Corona.

La classe, ahimè, è qualità innata (o ce l’hai o non ce l’hai), ma si può tentare di slalomare la sorte prestando attenzione almeno all’ABC della decenza in materia di eleganza maschile (aiutati, che il ciel t’aiuta).

Uomini, vi prego, abbiate pietà!

No, ti prego, sbarazzati dell’ormai pluricitato calzino bianco, talmente aberrato da diventare quasi cult. C’è chi addirittura lo usa bianco e corto con scarpe e pantaloni di qualsiasi genere e fattezza: MAI PIU’. Compra calze nere, grigie (scure), marroni, ma il bianco lascialo agli infermieri.

No, ti prego, il borsello.
Brucialo.
Penso sempre sia estinto e poi, dal nulla, mentre passeggio, lo scorgo. Avanza. Mi è sempre più vicino e non riesco a focalizzarmi su niente altro dell’uomo che ho davanti se non sul suo borsello.
Una volta esistevano solo in pelle, modello controllore dell’autobus, oggi si sono moltiplicati in tessuto, corda, nylon…
Ricorda, anche se griffato Gucci, resta sempre un inguardabile borsello a tracolla.

No, ti prego le catene al collo oppure ai polsi, siano d’oro, d’argento, di bronzo o di platino.
Sei per caso un rapper molto quotato? Un mastino napoletano? Un evaso? Non credo.

No, ti prego, la tuta da ginnastica nella quotidianità.
Vai forse a fare jogging indossando un mezzo tight? No, bravo, e allora perché dovresti andare a fare la spesa con una mise da tapis roulant?
Indossa un jeans, un maglione a girocollo, una T-shirt spiritosa.
Ci sono anche alcuni corollari al riguardo e tutti degni di menzione:
– Pantalone della tuta con mocassino o scarpa in pelle. Stai scherzando?
– Maglia della tuta con calzone elegante: la cravatta sotto no?
– Tuta intera con cappotto elegante. Se ne incontrano, se ne incontrano, non sono una visionaria.

No, ti prego, l’acqua di colonia (magari anche scaduta) oppure il deodorante Axe. Qualsiasi donna che allunghi per caso il suo olfatto nel tuo spazio aereo potrebbe crollare inspiegabilmente a terra.

No, ti prego, la maglietta della salute che spunta dalla camicia. Capisco tu possa avere freddo, creatura, e come me lo ha compreso anche Tezenis, tra i tanti, che per venirti incontro ha commercializzato delle splendide magliettine della salute a V. Sì, a V, costano meno di dieci euro l’una, puoi scegliere tra molte nuances (anche se mi auguro tu scelga la bianca) e ti scalderanno il pancino quanto le altre rendendoti però un pò meno trash. Acquistale, ascoltami.

No, ti prego (e qui veramente mi sto anche genuflettendo) i tessuti lucidi. Camicie praticamente metallizzate oppure con disegni sulla schiena, pantaloni fascianti e riflettenti, di pelle attillata. A meno che tu non ti senta un novello Tony Manero, ti consiglio di lasciare in armadio (e ben nascosto anche) questo genere di capi quando devi semplicemente uscire a bere uno spritz con i tuoi amici.

No, ti prego la polo allacciata fino all’ultimo bottone. A parte il fatto che solo a vederti mi sento soffocare per te, fidati, sei veramente imbarazzante. Se non vuoi farlo per eleganza, pensa almeno a come deglutirai meglio.

No, ti prego, risparmiami il cellulare attaccato alla cintura dentro al suo preservativo di plastica. Immagino tu
abbia una tasca da qualche parte dato che credo (o spero?) che tu non sia uscito di casa con i leggins. Ecco,
usala.

No, ti prego, la pochette dello stesso colore della cravatta, no. Fa molto copridivano Bassetti spezzettato e
riutilizzato. Richiama una tonalità di qualsiasi altro capo tu stia indossando, ma non propormi il pendant.

No, ti prego, la depilazione. Davvero, spiegami, perchè? Hai la fortuna che la società accetti il tuo pelo, a differenza di quello femminile, perchè devi schiavizzarti? Sai che la tua ricrescita sul petto è terrificante? Vuoi forse ricordare un barboncino un mese dopo la tosatura?

Caro Uomo,

Ti ringrazio per essere arrivato fino a qui con la lettura.
So che avrai di cui riflettere, dopo aver letto queste poche righe, per cui, per oggi, mi fermerei qui.
Resto a Tua disposizione per qualsiasi chiarimento e ricorda: non è mai troppo tardi per intraprendere il Tuo cammino verso la luce.

Grazie

Eva

9 commenti su “No, ti prego!”

  1. Bellissimo questo post! Troppo divertente! E poi concordo in pieno!!! Meno male che il mio ragazzo non è cosi!!
    Passa da me se ti va! Mi farebbe piacere se mi seguissi! Potrei seguirti anche io!
    S.

  2. Ciao Eva, grazie per esserti unita al mio blog!!!
    Questo post fa morire dal ridere. Stasera lo faccio leggere al mio fidanzato. Non che lui sia messo così male con il look per carità, ma giusto per fargli capire che a noi donne non scappa niente e che la cura dei dettagli è moooolto importante!!!!
    Ciao 🙂

  3. Ahahahaha ho riso moltissimo nel leggere questo decalogo (che sottoscrivo appieno) e soprattutto nel guardare le tue spiritosissime fotografie! ^^

I commenti sono chiusi.

Shopping Cart