Playlist da viaggio e look da autogrill: l’ultima frontiera della moda passa per l’area di servizio

Playlist da viaggio

Stavo facendo la mia playlist da viaggio, che mi porta via un tempo infinito, perché le canzoni devono essere giuste, quelle che puoi ascoltare in macchina col finestrino abbassato, perché alla lunga io non sopporto l’aria condizionata.

La mia playlist da viaggio è assolutamente priva di senso e vede l’alternanza di pezzi davvero trash ad un giovanissimo Pino Daniele, momenti trip hop in stile Massive attack, alle schitarriate acustiche dei Kings of Convenience, senza dimenticare Calcutta, Cosmo, The giornalisti, I Cani …insomma l’ondata indie cui ormai sono affezionata.

Poi d’improvviso mi sono resa conto che bisognava organizzare con coraggio e disinvoltura anche un look da autogrill che fosse all’altezza del Choacella, perché diciamocelo chiaro e tondo, nessuno si ferma più alle aree di sosta solo per bere un caffè o addentare un Camogli, ci si ferma anche per fare una passerella dallo sportello dell’auto fino ai bagni.

I look da viaggio andrebbero coordinati alla nostra playlist da viaggio, abolire il nero che non è consono allo stile vacanza, perché il nero sta all’autostrada esattamente come alla macchina sta la musica da camera.

Abolire anche i jeans, così come il blues, concessi solo nella versione short che sono come il rhythm & blues. Zia Etta insomma, val bene una fermata alla pompa del diesel in autostrada, ma alternata sapientemente con genere diverso, direi sfrangiato, comodo, non troppo pin up anni ’50, l’alternerei piuttosto ad un brano del Beatles, anzi vi devo rivelare che Lucy in the sky concilia sempre ogni genere di viaggio.

Le coroncine floreali abbinate con l’amica lasciamole pure a snapchat, l’unico social di cui tutti faremmo volentieri a meno, se non ci fossimo lasciate convincere che ci è indispensabile per stare sul pezzo. Ma se vi sentite davvero Veneri rinascimentali, andate pure con i fiori intrecciati tra i capelli, sarete le ragazze magiche dell’estate di Jovanotti, (che in playlist da viaggio non può mai mancare soprattutto ad agosto).

Io da parte mia sarò trash abbastanza, nella mia playlist da viaggio non mi farò mancare l’ultimo dei Coldpay, anche se qualcuno in auto storcerà un po’ il naso, e indosserò una canotta da basket lunga fino a metà coscia, che è diventata la mia nuova camicia bianca, e la userò pure sopra le mutande per andare a dormire, in coordinato con i calzettoni con le righe orizzontali.

Perché alla fine dei conti amiche siamo in vacanza, ed è il momento giusto per mollare gli ormeggi dei nostri complessi e lasciarci andare, playlist da viaggio compresa.

Indossate ciò che vi pare, ascoltate pure i neomelodici se così vi pare, e vi giuro che quando ci incroceremo all’area di servizio Serravalle, sulla Firenze-mare, sarò più clemente di quando vi incontro fuori dai camerini di Zara.

Playlist da viaggio
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