Scarpe A.S.98: hai mai calpestato la polvere del deserto?

Scarpe A.S.98

La presentazione della collezione spring/summer 2017 delle scarpee A.S.98 si è tenuta a Bardolino (VR), presso le Cantine F.lli Zeni, e io ho avuto il piacere di esserci.

Un pomeriggio sulle Rive del Garda, dove l’azienda ha sede, con il sole battente fuori, le botti attorno alla collezione dentro, e la presa di coscienza che una scatola di scarpe A.S.98 può essere un semplice contenitore o una vaso di Pandora da dove escono grinta, lavoro di un team, creatività, emozione per quello che fai e come lo racconti e tracce di quello che ti ha ispirato.

Una proposta di calzature basata sull’artigianalità, quella delle scarpe A.S.98, che sa trattare i materiali vivi e naturali, in tenzone con i colori accesi che non fanno però troppo rumore, dai richiami berberi, marocchini tradizionali, sensuali e affascinanti.

Avete mai visitato Marrakech? Il suo immenso suq che brulica di persone intersecate tra loro come fili di tappeti e che tintinna di monili e caraffe d’acqua in ottone. La piazza Jāmiʿ el-Fnā, dove puoi fare un henné o procedere verso la Medina alta stando sempre bene attento a non chiudere mai gli occhi, strafatti di colore, vita autentica e calore.

Gli intarsi, i decori, il cielo e quel netto spirito di libertà estetica e abissale che aleggia ovunque e che è difficile incontrare da un’altra parte di mondo. Tra una tajine e l’altra, surfando il profumo del cumino e volteggiando negli scialli in seta di cactus le scarpe A.S.98 devono avere trovato i loro natali.

Nappe e frange adagiate su piante di calzature nate per essere sedotte dal piede di ciascuno in modo differente, consapevoli che saranno acquistate sull’onda di un’emozione ma che si trasformeranno presto in affezione. Accessori intimi, seppure alla portata visiva di tutti, che trasudano l’esotico nell’attimo stesso in cui corteggiano l’urbano.

Le scarpe A.S.98 sono accessori di confine, ali di stile per passeggiare nella multiculturalità delle città contemporanee fendendo l’asfalto come fosse sabbia molle.

Perché chi ha calpestato la sabbia del deserto lo sa: i granelli sono diversi da quelli di una spiaggia di mare. Quasi fanno rimbalzare il passo, lanciando quello dopo alla scoperta successiva.

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