Tre look per una ventenne



E’ duro esprimere un giudizio su un look quando a chiederti un consiglio è tua cognata e tu subodori LE CORNA.
Giuliana è una ragazza giovane, prorompente, ambiziosa. Lavora in un call center e il suo capo ufficio le ha fatto intravedere la possibilità di una promozione, per questo l’ha invitata a pranzo venerdì.
Mi chiede di aiutarla a scegliere gli abiti adatti. Mi apre la porta della sua stanza e stesi sul letto trovo i tre outfit che ha pensato per l’occasione:
1) stivali da motociclista, minigonna di jeans, t-shirt di jersey.
2)sandali con tacco a spillo, pantaloni neri skinny e canotta underwear bordata di pizzo.
3)ballerine, minidress scollato.
Sono stesa anch’io, Giuliana è determinata ad avere la sua promozione e credo che con quei look stenderà anche il suo capo. Non riesco a dirle ciò che penso realmente perché lei mi guarda con occhio fiducioso e io mi sento come quelle mamme che tirano giù l’orlo delle gonne alle figlie. Non mi resta altro da fare che mescolarle le carte, scelgo un capo da ciascun outfit e le propongo di indossare ballerine, pantaloni neri e t-shirt. Finge entusiasmo per la mia proposta ma sappiamo entrambe che farà di testa sua perché tanto io non sarò lì a guardarla.
Invece, mentre consumo la mia pausa pranzo in un ristorantino vicino al luogo in cui lavoro, vedo entrare Giuliana.
L’idea di mescolare le carte le è piaciuta sul serio, ma lei ha sfoderato un tris d’assi, gonna di jeans, top underwear, sandali col tacco a spillo. Non si accorge della mia presenza e va a sedersi ad un tavolo dove c’è già qualcuno ad attenderla. Mi sporgo per vedere il suo capo e scorgo una signora con l’aria bonaria di una professoressa di liceo. Sorrido pensando che ha scelto di vestirsi a quel modo semplicemente perché le piaceva, non perchè cercasse di sedurre qualcuno. Mi guardo e mi ritrovo vestita con un paio di pantaloni skinny, una t-shirt e delle ballerine, e penso che da quando smettiamo di cercare di apparire più grandi non facciamo altro che cercare di apparire più giovani. L’anacronismo è il più grande errore delle donne in fatto di look.
Intanto Giuliana colloquia briosa e spigliata col suo capo. Un certo imbarazzo trapela invece nella sua interlocutrice, penso che malgrado sia una donna e forse una nonna, provi un po’ di imbarazzo di fronte ad una ragazzina truccata e vestita come una trentenne.
Il top di Giuliana a mala pena le contiene il generoso decolté, lei non avrà quel posto e non saprà spiegarsi perché.

Photos:Kirsten Dunst for Teen Vogue
Hilary Duff for Maxime Emma Watson for Elle

21 commenti su “Tre look per una ventenne”

  1. Avrei consigliato Giuliana esattamente come hai fatto tu.
    Purtroppo (o per fortuna) non siamo tutte uguali.
    Purtroppo (o per fortuna) molto spesso la nostra apparenza conta più della nostra sostanza.
    Purtroppo (o per fortuna?) il capo era capa.
    Bacini.

  2. Sarò ripetitiva, sarò monotona, ma non posso farci niente: adoro ciò che scrivi e come lo scrivi. E’ sempre un piacere leggerti.
    A proposito di apparire più grandi: commento sulla Tatangelo? E per uno studio approfondito di “età vissute in maniera bislacca” hai mai visto Gossip Girl?

  3. mi associo, anch’io avrei consigliato il look più semplice
    peccato, invece, che in in giro ci siano troppe ventenni già sfiorite, conciate a dir poco come trentenni (sarebbe più facile dire come “zoc…e” ma non si può dire, vero?)
    adoro il look della prima foto…

  4. ……e penso che da quando smettiamo di cercare di apparire più grandi non facciamo altro che cercare di apparire più giovani. L’anacronismo è il più grande errore delle donne in fatto di look.

    Hai davvero ragione, Ady, ma per molte di noi l’età anagrafica costituisce una insidia da cui è difficile difendersi.
    Mi metto anch’io nel novero.
    Ma come si fa a resistere alla seduzione d’indossare certi abiti e accessori se ti guardi poi in giro e trovi ragazze giovanissime gonfiate da Mac Donald che esibiscono disinvolte glutei doppi e lardure trasbordanti, strizzate in abitini minimi o a stento contenute nei loggins e tu pensi: ma se li indossano loro che sono tronchi (mi spiace, ma l’obesità imperante e menefreghista dovuta da eccesso di cibo io non la tollero) perchè non dovrei portarli io che ho una taglia 40 ed ancora un punto vita? Perchè non è solo questione di età ma anche di fisico. Io sono per la piena liberà espressiva in tutti i campi e se una donna si sente bene nei propri abiti è giusto che l’indossi.
    L’unica donna anacronistica che trovo nel tuo racconto, Ady, è “la capa” di Giuliana che, nella sua valutazione avrebbe dovuto tener in conto in primis le sue capacità lavorative e poi, magari, accennare alla necessità di adottare per le sue mansionmi, un abbigliamento meno esuberante.
    Ma l’età non sempre è sinonimo di ponderatezza, sopratutto per quello che riguarda i giudizi delle donne sulle altre donne.
    Questo tuo post, Ady, è un interessantissimo spaccato di società.
    Un bacio, giovane signora, da una ex ragazza del 56.
    Marilena

  5. L’invidia tra donne mi desta raccapriccio come un barbaro residuo tribale; donne giovani, mature, belle, bruttine: tutte compatte!!…Altrimenti il nemico ci mangia…
    Rinnovo i complimenti per la tua briosa scrittura.

  6. Speriamo che almeno Giuliana rifletta e se lo spieghi da sola, visto che da come la descrivi sembra una ragazza sveglia. E che la prossima volta, a prescindere dal genere del capo, faccia tesoro dell’esperienza (a meno che non sia in lizza per un posto da Velina).

  7. ady vorrei metterci “la faccia” ma non riesco a trovare una mia foto carina, nemmeno quelle del matrimonio sono decenti! appena ne trovo una che mi piace ce la metterò di sicuro

    hai letto la mail che ti ho mandato? fammi sapere cosa ne pensi…
    ciao, buona giornata

  8. 24 ne ho io qualcuno giusto in piu..ma cm ho letto una volta l’orlo della gonna per eleganza dovrebbe allungarsi in proporzione all eta quindi..per me longuette al mio primo colloquio di lavoro:)bacioni..ma quanto sono belle le scarpe della seconda foto!!

  9. Fra l’altro, mi permetto di aggiungere, anche con gli uomini vestirsi supersexy non è quasi mai premiante. Non intendo fare il bacchettone, non fraintendermi: intendo dire che quando una si presenta da me a un colloquio vestita in maniera supersexy io mi aspetto che anche la volta successiva lo sia.

    E se una persona ha bluffato e non è in grado di reggere il proprio gioco, beh, allora, almeno in maniera inconscia, la diffidenza prende il sopravvento.

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