Tra Parma e Reggio Emilia, a Quattro Castella, nel cuore del territorio Matildico, puoi scivolare nella bellezza autentica della tenuta familiare Venturini Baldini.
Un regno di 130 ettari, 32 dei quali vitati che, all’interno di una cornice naturalistica collinare e nel pieno rispetto del suo ecosistema, ospita una cantina, un wine relais da poco ristrutturato, un’acetaia del Settecento, una villa del XVI secolo e un’atmosfera dove tradizione, eleganza contemporanea e innovazione si fondono in perfetto equilibrio.

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Venturini Baldini: un progetto di valorizzazione e sostenibilità del territorio a cura della famiglia Prestia
Sono arrivata in tenuta un sabato pomeriggio di metà aprile, con l’aria frizzante e le distese di vigne ancora dormienti tutte intorno, e la mia prima sensazione è stata entrare in una grande Casa, dove l’accoglienza pacata e raffinata di Julia e Giuseppe Prestia ha generato da subito il collante perfetto con la magnificenza che mi avvolgeva.

Se la tenuta risale al XVI secolo e i Venturini Baldini iniziarono la produzione vitivinicola nel 1976, è dal 2015 che la famiglia Prestia ha avviato un attento progetto di riqualificazione del territorio e dei suoi tesori, a partire dal rilancio dello storico wine brand, grazie all’aiuto dell’enologo Carlo Ferrini prima e di Riccardo Cotarella poi.
I 32 ettari dei vigneti che ti respirano attorno, adagiati tra i 300 e i 400 metri e interamente trattati in regime bio, scelta che ha portato la Venturini Baldini a essere la prima azienda in Emilia certificata biologica, sono solo il segno più tangibile di un concept sostenibile che ha come fil rouge portare all’eccellenza un’area intera, quella della Food and Motor Valley.
Mantenere strettamente collegate e in dialogo continuo la storia della tenuta e quella dell’azienda, affidandosi a professionalità, buongusto e sensibilità trasversale, senza distogliere del tutto lo sguardo dal passato, crea legame, crescita, successo.
È questo, secondo l’ottica Ubique, l’ingrediente segreto della gestione di Julia e Giuseppe.
I vini della tenuta Venturini Baldini
Qui, dove la terra mescola la sabbia e l’argilla con la stessa spontanea continuità con cui il rigoglioso borgo si fonde al Parco di Roncolo, oltre a celebri vitigni di Sorbara, Grasparossa e Salamino, si coltivano anche Malvasia di Candia Aromatica, Pinot Nero e Chardonnay e, grazie a metodi di vinificazione innovativi basati su produzione a filiera corta e operazioni manuali, si punta a valorizzare anche altri vitigni storici e autoctoni come il Malbo Gentile, la Spergola, il Montericco.
Un’operazione di grande rispetto e benevolenza verso la terra che ha permesso alla Cantina emiliana di ridisegnare la storia e la percezione del Reggiano Lambrusco DOP con l’etichetta Rubino del Cerro, un lambrusco ad alta caratura che è anche il primo ad uve organiche.

Oltre al Rubino, oggi l’azienda produce altri lambruschi apprezzati a livello internazionale, tra i quali spiccano il Montelocco, il T.E.R.S. e il pluripremiato Marchese Manodori.
La linea T.E.R.S., tra l’altro, da poco si è ampliata di due nuove espressioni di questa terra, che si vanno ad aggiungere al T.E.R.S. Malbo Gentile: il T.E.R.S. Ancestrale e il T.E.R.S. Spergola DOP dei Colli di Scandiano.
Gli spumanti rosati di altissima qualità ed eleganza
Gli spumanti rosa autoctoni, in perfetta sintonia tra acidità e bevibilità, sono tra le creazioni più raffinate e d’autore dell’azienda, esempi unici del territorio.
Tra tutti segnalo Cadelvento, blend avanguardista di Sorbara e Grasparossa: fresco, asciutto, delicato e stupendamente cipriato.
Roncolo 1888: il Wine Relais della tenuta e l’acetaia di Canossa
La grande bellezza di Venturini Baldini abita ben oltre la sua celebre cantina.
Infatti, chi giunge in quello che mi piace definire il Borgo Venturini Baldini non potrà che incontrare o scoprire il valore dello stupore perché, immerso nel verde, tra calici di vino e sentieri CAI da esplorare a piedi o in bicicletta, potrà vivere un’esperienza di comfort, natura e prestigio a 360°.
Passeggiate, silenzio, ottimo food and beverage, ristoro di corpo e anima.
È proprio nel cuore della tenuta che è custodito il Wine Relais Roncolo 1888, risalente al XVI secolo, residenza privata dei Marchesi Manodori e risultato di un attento restauro di tutela in ottica comfy and chic.
Avete mai davvero incontrato il buongusto? Quell’arte di arredare calibrata, fatta di materiali scelti con cura, palette in nuance con l’esterno, studio sofisticato degli spazi e innesto di un design cordiale e contemporaneamente leggero?

11 unità che sono piccoli gioielli di bonton moderno affacciate su un piccolo giardino all’italiana in cui sedersi e godere del passaggio casuale di una lepre sarà un plus aggiunto oltre a piscina, palestra e addirittura una storica acetaia.



Qui si trova infatti anche l’acetaia di Canossa, la più antica della provincia, da visitare e da cui partire per conoscere una delle delizie made in Italy, regalandosi l’esclusiva esperienza di una degustazione di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP e di prodotti gourmet tutti da valorizzare in cucina.





Venturini Baldini: un international hospitality concept per un benessere completo
In Italia, incontrare angoli di meraviglia non è difficile, meno facile è capitare in una prospettiva che è in grado di offrire un’esperienza di benessere a tuttotondo.
Quello che ho sperimentato da Venturini Baldini è comfort autentico ed è un matchy matchy di piccole grandi distinzioni.
Tutto ha inizio da una relazione vera con la natura, scivola dentro un calice di vino non casuale, si rigenera a cena, nell’atmosfera magica di una limonaia greenstyle, e chiude gli occhi tra filati di lenzuola bianche e leggere.




Mescolanze di diversità consapevoli: l’ospitalità di oggi, per emozionare e restare impressa, non può che essere un blend di ingredienti selezionati e perfettamente amalgamati tra loro.
