Un vino rosato biologico è stato il protagonista di uno dei 4 appuntamenti di wine tasting in diretta su Ubique q.b.
Per un risotto con gli sfilacci di cavallo, quindi a tendenza dolce, saporito ma non troppo strutturato, il sommelier Luca Cristaldi, che ci ha accompagnato in questa avventura live, ha scelto questo abbinamento perché un rosso rischiava di essere dominante e un bianco dominato dal piatto.
Indice
Vino rosato: né bianco, né rosso e capace di mixare le caratteristiche di entrambi
Che cos’è il processo di vinificazione?
Quando parliamo di un rosé, non tutti sanno come si fa e probabilmente, a chi non è molto esperto, la prima cosa che viene in mente è che si mischi il vino bianco con il rosso, ma non è assolutamente così!

Per comprendere ciò, è necessario prima apprendere cos’è il processo di vinificazione, vale a dire il processo di trasformazione del mosto tramite i lieviti.
I lieviti mangiano lo zucchero e lo trasformano in alcol!
Quando prendiamo un chicco d’uva e lo apriamo, all’interno è bianco, cioè bianca è la sua polpa, a prescindere che siamo di fronte a un’uva bianca o a una a bacca rossa: tutte le uve quando vengono aperte risultano bianche.
Questo significa che quando si procede alla realizzazione di un vino bianco:
- si preme l’uva
- esce fuori il mosto
- si tolgono le bucce
- si vanno ad aggiungere i lieviti.
È così che inizia così il processo di trasformazione dal mosto al vino che, secondo il caso dell’esempio, ci farà ottenere un vino bianco.
Lo sapevate, però, che è possibile ottenere un vino bianco anche da un’uva rossa? E come si fa?
Si schiaccia l’uva, si tolgono le bucce che sono fondamentali perché contengono tutte le sostanze che colorano il vino e si otterrà così un mosto bianco.
Quindi si inseriranno i lieviti per iniziare il processo di fermentazione.
Alla fine, il risultato sarà sempre un vino bianco che si dirà vinificato in bianco da uve rosse.
Va da sé comprendere che un vino rosso si otterrà se, durante il processo di vinificazione, si lascerà a contatto il mosto con le bucce, perché è questa macerazione che permette il rilascio delle sostanze coloranti, dei flavonidi e degli antociani, che doneranno la colorazione al vino.
Insomma, un mix and match tra bucce e mosto!
Come si fa un vino rosato?
Ottenere un vino rosé è molto semplice: poiché è il contatto delle bucce dell’uva rossa con il mosto che fa ottenere il colore, si sappia che, per fare un vino rosso, le bucce devono essere lasciate per parecchio tempo in modo tale che questo processo, in maniera lenta, veda un passaggio importante di queste sostanze coloranti al vino.
Per fare un vino rosé, invece, è sufficiente lasciare per poche ore il mosto con le bucce rosse così che le sostanze coloranti passino sì, ma non come per creare un vino rosso.
Quindi si levano le bucce, ed ecco ottenuto un vino rosato.

Il vino rosé che abbiamo scelto di presentare durante la diretta food and wine di Ubiquechic è stato Selene di Cantine La Pergola
Geograficamente, ci troviamo nella zona del Lago di Garda, nel versante bresciano, esattamente ci troviamo a Moniga del Garda, e la Denominazione di Origine Controllata è quella Valtènesi.
Quella di La Pergola è una cantina storica, che nasce nel 1920 ad opera di un importante produttore, Nino Negri, celebre in Valtellina per i suoi vini rossi della Valtellina Superiore.
Dal 1920 al 1979 la cantina resta nelle mani di Nino Negri e poi viene ceduta dal 1979 al 2014 a una cooperativa che decide di orientare tutta la produzione verso l’agricoltura biologica.
Il vino rosato Selene è quindi opera di un produttore che realizza vini biologici certificati.
Con il termine vino biologico si intende che le sue uve sono naturali, quindi coltivate senza l’aiuto di sostanze chimiche di sintesi, come pesticidi, diserbanti, ecc. e senza organismi geneticamente modificati.
Anche in cantina, tutto il processo di vinificazione di questi vini si avvale solo di prodotti enologici ottenuti da materie prime che provengono dall’agricoltura biologica.
Anche tutti i processi di chiarificazione avvengono biologicamente.
Vino rosato: la zona del Garda
Questa è una zona in cui si trovano alcuni vitigni tipici, tra cui il Groppello, che è un vitigno a bacca rossa molto particolare e minerale, fresco e leggero, mentre per i vini a bacca bianca ci sono il Trebbiano di Lugana, chiamato in loco Turbiana.
Sono vitigni che si trovano dalla parte bresciana, ma che troviamo anche in parte veneta, scendendo e poi risalendo lungo il lago.
Il vino rosé Selene è composto da quattro vitigni a bacca rossa:
- il groppello è per il 60%
- 20% di Marzemino, altro vitigno tipico che si trova molto anche in Trentino
- 10% di Barbera, famosa bacca soprattutto quella piemontese
- 10% di San Giovese.
Questa è la composizione, il blend del vino rosato Selene Cantine La Pergola.
All’analisi organolettica, si coglie subito che il rosa è proprio il rosa chiaretto, che prende proprio il nome dalle zone del Lago di Garda.
Vino rosato: i quattro tipi di rosa
Esistono 4 tipi di rosa: il rosa tenue, il rosa cerasuolo, il rosa ramato e appunto il rosa chiaretto.

All’olfatto, il vino rosato Selene lascia emergere soprattutto note floreali e fruttate.
Una frutta di bosco, che richiama soprattutto la fragolina, ma non mancano anche delle sensazioni fresche di melograno.
Quello di questo vino è un naso elegante e raffinato, molto piacevole, dove gli accenni minerali emergono piano piano che il vino si scalda.
Al tasting, ha un’avvincente, equilibrata e accattivante stabilità, vale a dire una meravigliosa mineralità e nel ritorno gusto-olfattivo le sensazioni della fragolina di bosco emergono in tutta la loro forza esplosiva.
Piacevole la fragranza della fragola e finissima la qualità della mineralità al palato: una scelta molto Ubique!
Per la sua mineralità, il rosé di questa etichetta andrà a contrastare bene i piatti a tendenza dolce, valorizzandoli e aggiungendo valore al palato.
Vino rosato: gli abbinamenti con il Selene
Tra gli abbinamenti più apprezzati, ci sono quelli con i pesci di lago: i rosé e i chiaretti della zona stanno benissimo con queste carni.
Crediamo sia un vino da provare e apprezzare, perché è un rosé eccellente e i vini rosati, per loro natura, sono eclettici e si abbinano bene con molti piatti.
Da sperimentare anche perché si tratta di un blend naturale, come già detto.
Armonico anche con i formaggi, non troppo saporiti e preferibilmente a pasta molla neanche troppo freschi.
Il team Ubique ha molto apprezzato questa scelta, che suggeriamo di portare su tutte le vostre tavole estive alla ricerca di carattere a partire da un tocco di mineralità.