In un mattino di pioggia, per alcuni l’ombrello può diventare quell’oggetto scordato o sprezzato, proprio come, certe sere, il frigo è solo un mobile freddo e ladro di spazio, vuoto per mancanza di tempo, energia o per stile di vita.
La casualità di un riparo può rendere quei giorni grigi più interessanti, noi meno scontate, alcuni accessori affatto secondari, tanto quanto la creazione di un piatto unico per cena con tre foglie di insalata e un limone segna il nostro vero piglio ai fornelli.
Ho dato vita a copricapi antipioggia, a partire da fogli di quotidiani del ’92 abbandonati sui tappetini dell’auto, che nemmeno la prima Gabrielle Chanel; le notizie portate in giro non erano proprio sul pezzo, in compenso, senza l’ombrello, io ero da nobel per la letteratura. Uguale uguale, su ciò che restava di quello stesso giornale, qualche ora più tardi ho adagiato pancakes salati ripieno fantasia da fare invidia a un baracchino street food di Chicago.
Penso ai soprabiti che diventano tabarri veneziani con cappuccio se appena sollevati, alla meraviglia di qualsiasi cappello, a certi foulard indossati girocollo alle 7 come fossimo Grace Kelly e riportati a casa versione turbante e personalità Mami alle 19: due interpretazioni da oscar nel giro di poche ore non è mica roba da tutti.
A volte rincaso tardissimo e osservo. Un pugno di farina, mezzo bicchiere d’acqua e due verdure imbalsamate: non c’è nulla di più sexy di un rotolino simile a carta di riso trasparente che abbraccia sinuoso quei due rari esemplari di carota e zucchina trasformati a julienne per l’occasione.
Ho imparato ad amare la pioggia dalle soluzioni alternative per respingerla, ho gettato via tutti gli ombrelli e faccio la spesa una volta ogni dieci giorni per portare alla luce i meandri nascosti del mio frigo e della creatività da stimolare in cucina.
Questo post e’una poesia!bellissima l’evoluzione del foulard!
Ho adorato ogni singola parola e ogni singola foto! vuol dire che siete bravissime, perchè io la pioggia la odio proprio… 😉
Carissima Eva, il tuo post non ha solo grande valore estetico ..il suo valore e’, secondo me, soprattutto morale e mi conferma per l’ennesima volta la verita’ e solidita’ di “LESS IS MORE” .. in questo caso si potrebbe dire anche che “LESS CREATES MORE ” ….. Chapeaux a te e alla tua creativita’ !! Dani
Scusa, ho messo una “x” di troppo …. 🙂 Dani
Buongiorno Dani! Buon lunedì di primavera! 😉