Champagne: perché lo amiamo così tanto. Storia, grandi Maison e piccoli vigneron

champagne

Possiamo davvero iniziare dicendo che lo champagne è un vino per tutti.

“Champagne” è seconda parola francese più conosciuta al mondo dopo Parigi, lo sapevate?

Nato nel ‘700 e affermatosi nell’800, il vino delle bollicine francesi diventa subito il simbolo della Belle Époque e ancora viene accostato all’idea di festa, di bottiglia da stappare per stare insieme.

Era il vino del Re Luigi XV e dello Zar Alessandro I, quindi dell’aristocrazia e oggi possiamo dire che è il Re dei vini e che deve essere considerato un vino a tuttotondo, eclettico e unico, seppur bevuto da tutti.

Non è un vino snob e non è più legato al concetto di lusso: è un piacere, è condivisione e ha il vantaggio di farsi bere senza pensare.

Però, certamente, lo Champagne è un vino costoso perché ogni bottiglia contiene circa 1,5 kg di uva il cui prezzo va tra i 7 e gli 8 Euro al chilo, per cui già solo di materie prime ci si attesta sui 12 Euro.

A seguire, c’è tutto il lavoro per ottenere il vino vero e proprio, per produrre le bollicine, il packaging, le tasse, il trasporto, la distribuzione.

40/45 Euro è il prezzo di un Brunello così come la fascia di prezzo dove si collocano moltissimi champagne di alta qualità

Ma che sia un vino trasversale e voluto lo dimostra un dato assolutamente interessante: nel 2019, in Italia, il 32% dei consumatori è nella fascia di età 18-34 anni.

Lo champagne è gioioso, stimolante, gustosissimo, buono, bevibile e versatile, si sposa con qualsiasi occasione, umore, momento della giornata, piatto.

Lo Champagne è il vino in assoluto più eclettico al mondo.

Champagne: i fattori della sua unicità

Cos’è che rende unico e inimitabile il celebre vino francese?

Potremmo dire che vi sono almeno tre fattori a cui ricondurre questa unicità:

  • il Terroir
  • tre varietà di uve
  • una storia di oltre 300 anni.
champagne flute

Il Terroir dello Champagne

Il concetto di Terroir fa riferimento a tre componenti: clima, suolo e sottosuolo, vitigni, che in Champagne si combinano tra loro in modo molto particolare, dando vita a un puzzle di micro-terroirs dalle caratteristiche uniche dal quale l’esperienza dei vignaioli tira fuori solo il meglio.

La posizione geografica settentrionale, le dure condizioni climatiche, le peculiarità del sottosuolo (le Craye, gesso allo stato puro) e il suo impianto sui pendii, lo rendono un terroir del tutto originale che conferisce ai vini di Champagne tipicità inimitabile.

Possiamo individuare quattro regioni del Terroir Champenois:

  • Montagna di Reims
  • Côte des Blancs et la Côte de Sézanne
  • Valle della Marna
  • Côte des Bar.

Vitigni dello Champagne

In verità, in Champagne ce ne sono 7, ma solamente 3 costituiscono il 99,7% dei vigneti dell’intera Regione.

Il Pinot Noir
Copre circa il 38% dei vigneti della Champagne. Perfetto sui terreni freschi e calcarei, predomina nella Montagna di Reims e nella Côte des Bar. Il Pinot Noir dà corpo e potenza agli assemblaggi.

Lo Chardonnay
Rappresenta circa il 31% delle aree vitate. È presente soprattutto sulla Côte des Blancs, la Côte de Sézanne, i Coteaux Vitryats e Montgueux. I vini ricavati dallo Chardonnay sono caratterizzati da note floreali, agrumate e talvolta minerali.

Il Meunier
Rappresenta circa il 31% degli impianti. È particolarmente adatto ai suoli marnosi, argillosi e sabbiosi della Valle della Marna e delle piccole valli e rilievi intorno a Reims.

Il Meunier deve il suo nome alla lanugine bianca che ricopre le foglie all’inizio del periodo vegetativo, una peluria che ricorda la farina appena macinata del mugnaio, in francese meunier. È protetto dalle gelate primaverili grazie al germogliamento più tardivo. Dà vini morbidi e fruttati che conferiscono rotondità agli assemblaggi.

L’Arbane, il Petit Meslier, il Pinot Blanc e il Pinot Gris (tutti a bacca bianca), sebbene anch’essi autorizzati, rappresentano meno dello 0,3 % del totale.

La storia che ha portato alla nascita del mito Champagne

Come spesso accade, però, è la mano dell’uomo che ha reso questa bevanda straordinaria, attraverso secoli di sperimentazioni, studi e analisi dei processi di produzione, che si sono via via affinati fino a renderlo inimitabile.

Quella dello Champagne è una storia iniziata nel 1668 a Hautvillers, un villaggio che domina la Vallée de la Marne, con Epernay sullo sfondo.

Famosa per l’Abbazia benedettina di Saint-Pierre e per un frate (il prere celleriere) di nome Pierre Perignon che si occupò per 47 anni dei vigneti e della produzione del vino del luogo, raffinando le sue abilità enologiche, fino a diventare un eccellente “Chef de Cave” e un fine degustatore.

Tra i suoi meriti indiscussi, segnaliamo:

  • diminuzione delle rese per ettaro (meno uva in pianto equivale e una qualità maggiore)
  • diversificazione della vendemmia a seconda della tipologia di uva
  • produzione di vino bianco da uve nere
  • introduzione dell’assemblaggio (le uve di vitigni diversi non vengono vendemmiate insieme, ma raccolte anche in tempi e momenti differenti, per ritrovarsi poi negli stadi successivi del processo di vinificazione).
  • utilizzo delle bottiglie di vetro e dei tappi di sughero
  • accompagnamento del processo di creazione delle bollicine.

Con Pierre è iniziata la storia dello Champagne, che poi nel corso dei secoli ha visto molti altri protagonisti: è lui che dobbiamo ringraziare se oggi abbiamo la fortuna di degustare questo vino straordinario.

I pétillant più famosi

Dom Perignon
Se parliamo di Champagne celebri, naturalmente iniziamo da Dom Perignon, nelle tre versioni Plenitude, Vintage e Rosè, champagne leggendari di proprietà della Moet & Chandon che affinano sui lieviti da 8 a 15 anni.

Nato nel 1936, per rendere immortale l’opera straordinaria del frate benedettino, in una bottiglia simile a quelle originali, nel 1996 il Dom Perignon, dato il grande successo, si svincola dalla casa madre diventando uno champagne a sé, indipendente e unico.

Cristal
Altro mito assoluto, il Cristal, la cuvée de prestige di Louis Roederer, uno degli champagne più famosi al mondo, spesso simbolo del lusso. Creato da Louis Roederer II nel 1876 in esclusiva per lo zar Alexandr II è certamente un grandissimo champagne a leggera prevalenza di Pinot Noir, con una permanenza sui lieviti di 6 anni.

Ruinart
La storia di questa Maison nota in tutto il mondo fa risalire le sue origini al XVII secolo, quando il monaco benedettino Dom Thierry Ruinart (1657-1709), dopo aver appreso i segreti del metodo champenoise direttamente da Dom Perignon, ebbe il merito di far conoscere questo vino straordinario in tutta Europa, tanto che lo possiamo considerare il primo ambasciatore dello champagne. Sarà suo nipote Nicolas nel 1729 a fondare la Maison Ruinart, che detiene il primato della più antica casa produttrice di Champagne.

Dopo quasi trecento anni, Ruinart rimane una delle maison più prestigiose in assoluto, situandosi davvero sul podio dell’eccellenza internazionale.

Il cavallo di battaglia della produzione è il vitigno Chardonnay, anima della maison. Uve bianche, provenienti soprattutto dalla Côte des Blancs e dalla Montagne de Reims, fulcro di tutte le cuvée, capaci di donare grande freschezza, esuberanza aromatica e vivacità ai loro vini.

La casa è oggi di proprietà di LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SA.

Krug
In questo breve elenco degli champagne più famosi, citiamo anche il Krug, Maison fondata a Reims nel lontano 1843 per opera di Joseph Krug. Dalla Grande Cuvée ai due Clos (Clos du Mesnil e Clos de Ambonnay), passando per il Rosè. Champagne di assoluta raffinatezza.

Veuve Clicquot
Quindi una leggenda, Barbe Nicole Clicquot Ponsardin, donna straordinaria, sposata a Francois Clicquot, proprietario della omonima Maison fondata nel 1776.

Rimase vedova a soli 27 anni ma non si perse d’animo, anzi gestì la Maison con passione e grandi intuizioni, quali ad esempio l’invenzione della tecnica del dégorgement con la conservazione delle bottiglie capovolte e la rimozione dei lieviti e del tappo provvisorio per rendere limpido lo Champagne.

Ancora oggi i suoi champagne sono in assoluto tra i migliori, soprattutto La Grande Dame, la cuvée de prestige della Maison.

Champagne di grande qualità di piccoli vigneron

Oltre gli champagne blasonati delle grandi Maison esistono una moltitudine di champagne di piccoli vigneron, che vinificano solo le uve provenienti dalle proprie vigne.

Sono spesso champagne poco conosciuti ma assolutamente da provare. Ne abbiamo scelti tre per voi.

  1. Il primo vigneron si trova a Ludes, Premier Cru della Montagne de Reims e si chiama Monmarthe.

    La storia di questo champagne risale al 1930, quando Ernest Monmarthe, dopo aver lavorato la terra e venduto per anni la sua uva, decide di mettersi in proprio e produrre il suo primo champagne.

    Oggi si contano 15 ettari divisi in 22 parcelle, di cui 35% a Pinot Noir, 35% a Chardonnay e 30% a Meunier.

    Tra i loro prodotti, segnaliamo il Coup de Coeur (Colpo al cuore), un extra brut cinquanta/cinquanta (Pinot Noir e Chardonnay) che sosta sui lieviti almeno 60 mesi e che di nome e di fatto è un colpo al cuore.
  2. Secondo vigneron i cui champagne sono imperdibili è Benoit Marguet, un viticoltore biodinamico non per moda o per marketing ma perché fermamente convinto.

    Le vigne sono allevate con il cavallo e trattate esclusivamente con composti organici.

    In cantina, situata ad Ambonnay nella Montagne de Reims, pompe e travasi sono accuratamente evitati e la fermentazione avviene con lieviti indigeni selezionati.

    Lo champagne selezionato per voi è lo Yuman 18, un Blanc des Blancs (BdB), Chardonnay al 100%, di estrema raffinatezza ed eleganza, che matura 4 anni sui lieviti.
  3. Il nostro terzo vigneron è Frank Bonville, la cui cantina nasce nel lontano 1926, anche se le sue prime bottiglie sono state messe in vendita solamente vent’anni più tardi.

    La sua tenuta si estende sui vigneti di Cramant, Avize e Oger, nel cuore della splendida Cote de Blancs, con 20 ettari di vigne classificate Grand Cru.

    Particolarità assoluta di questi champagne è che sono fatti esclusivamente da Chardonnay.

    Il vino scelto per voi è il BdB non millesimato, cremoso ed equilibrato, sapido e vivace. Meno di tre anni sui lieviti e una straordinaria classe.

Dove acquistare online le bollicine francesi?

Infine, vogliamo segnalarvi i tre portali dove è possibile acquistare sul web gli champagne.

Iniziamo da tannico.it, sito in cui, oltre a un ricco ventaglio di proposte di champagne, si possono trovare anche altri vini, spesso in offerta. Molto utili le descrizioni accurate delle maison e dei diversi vini che producono.

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda c’è vino.com, dove poter comprare più di 200 champagne tra grandi Maison e vigneron più importanti.

Terzo sito è glugulp.com, specializzato solo in champagne, con una vastissima possibilità di scelta, soprattutto di piccoli e medi vigneron. Per veri appassionati dello straordinario vino petillant francese.

Aforismi Champagne

Chiudiamo con qualche frase celebre che ha come protagonista le bollicine francesi, da dedicare insieme a una bottiglia quando si regala a qualcuno o da tenere a mente quando si sorseggia un flûte.

Bevo champagne soltanto in due occasioni: quando sono innamorata e quando non lo sono.
Coco Chanel

A migliorare la bellezza di una donna ci riesce solo lo champagne.
Madame du Pompadour

C’è un’ora speciale del giorno per lo champagne? Perché se è così è adesso!
Laura Linney

Lo champagne aiuta la meraviglia.
George Sand

Bisogna sempre tenere una bottiglia di champagne in frigo per le occasioni speciali. A volte, l’occasione speciale è che hai una bottiglia di champagne in frigo.
Hester Browne

Non ricordo di aver mai bevuto champagne di prima mattina. Con la prima colazione in molte occasioni. Ma mai prima della prima.
George Peppard

La civetteria è lo champagne dell’amore.
Thomas Hood

Arriva un momento nella vita di ogni donna in cui l’unica cosa che possa aiutarla è un bicchiere di champagne.
Bette Davis

Sto bevendo le stelle.
Dom Perignon

Ci sono delle cose che assolutamente non si fanno. Per esempio bere Dom Perignon del ’53 a una temperatura superiore ai 4 gradi centigradi.
James Bond (Sean Connery)

Il mio parroco è Dom Pérignon.
(Briatoro, Twitter)

Lo champagne sta al vino come l’haute couture alla moda.
Alfred Gratien

Quando un uomo dice di no allo champagne, dice di no alla vita.
Julien (Pierre Segui)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Shopping Cart