Firenze – Mostra Artigianato e Palazzo: presenti ✓

Mostra Artigianato e Palazzo

Immagina due giorni a Firenze nella preziosa cornice di Giardino Corsini che ospita la Mostra Artigianato e Palazzo.

Immagina di tenere tutti i sensi accesi, non soltanto la vista di cui spesso abusiamo, ma olfatto, gusto, udito e tatto pronti a carezzare suoni, ascoltare sapori, ammirare odori. Miscelarli tutti e cinque così, anzi, anche il sesto, quello che consente di intuire in un attimo di essere in mezzo alla straordinarietà.

Solo allora avrai immaginato Artigianato e Palazzo, la mostra nata da un’idea di Neri Torrigiani, e promossa dalla principessa Giorgiana Corsini, che da 22 anni si pone l’obiettivo di esaltare la figura dell’artigiano e del suo lavoro.

Quest’anno, a cinquant’anni dall’alluvione di Firenze, il tema della Mostra Artigianato e Palazzo è stato l’acqua. Che sgorga limpida come le idee, che fluisce portando con sé la tradizione dentro la modernità, che lava, innova ma non cancella. Questo filo conduttore noi l’abbiamo seguito dentro i labirinti delle aiuole del giardino, tra il profumo delle rose e degli agrumi in fiore, tra i reticoli delle limonaie, sotto i tendoni a righe che sorridevano ad un cielo mutevole d’umore. E, percorrendolo, abbiamo conosciuto 90 straordinari artigiani e 10 nuovi talenti under 35, selezionati da un’apposita giuria per far parte della sezione Blogs and Crafts.

Alla Mostra Artigianato e Palazzo abbiamo osservato, origliato, conversato per comprendere gesti e rubare segreti, e su tutto e più di tutto abbiamo compreso che la straordinarietà di quegli artigiani stava nel sapere usare il cervello, il cuore e le mani. Tutto insieme.

La nostra più profonda ammirazione è andata ai giovani under 35 nella cui aria espositiva, oltre al profumo di cuoio e di trucioli di legno, si respirava l’eccitazione e la vivacità di riuscire ad ringiovanire la tradizione senza lasciarla indietro.

Il liutaio presente alla Mostra Artigianato e Palazzo Tommaso Pedani. Ci ha fatto scoprire che l’artigianato è anche questione di udito e si è aggiudicato il premio Perseo, assegnato all’artigiano più apprezzato dal pubblico.

Elisa Cattani del laboratorio Anseo e la sua frutta di ceramica intrisa di modernità. Gli ananas dipinti a foglia d’oro che diventano portafiori e le ciliegie di Vignola da appendere alle orecchie come quando eravamo bambine nascono da calchi prodotti su frutta vera, per conservare l’autenticità della natura.

La creatrice di scarpe Olivia Monteforte, che progetta e realizza calzature su misura e sembra uscita da una fiaba dei fratelli Grimm, la ragazza che metteva le ali ai piedi. Le sue opere sono leggere come il suo pensiero che le forgia. Meravigliose qui, alla Mostra Artigianato e Palazzo.

La designer di gioielli Lora Nikolova. Capace di realizzare bijoux che sembrano quadri di Kandinskij, che mescola forme, colori e materiali creando un astrattismo assolutamente concreto.

La ricamatrice Aurora Pettinari-York. Stoffe ricamate meglio dei papiri egiziani. Con rocchetti di filo argento e oro realizza ricambi per l’arredamento, soggetti così originali da poter essere anche incorniciati e messi a parete.

Il vetraio Luca Turelli e le sue scenografie che parlano dei committenti. Lui è un ascoltatore prima ancora di essere il narratore di sé e della sua arte. È dalla conoscenza dell’altro che nascono i vetri e le scale che illuminano i passi.

Il pellettiere Dino Capuano. Borse di cuoio e tessuto piene di anfratti, di tasche e cerniere. Ci sono sembrate immediatamente borse da viaggio, da portare in spalla con la certezza che potrebbero resistere ad un intero giro del mondo.

E ancora.
La ceramista Arianna Leoni di Leoniarte. In grado di dare vita a elementi di arredo traendo ispirazione dal mare della sua Sardegna. Basi per lampade simili a gusci di ricci dove ad essere pungente è soltanto la creatività.

Piero Dri artigiano Remèr, poi, è tra i pochi custodi al mondo di un mestiere antichissimo. Costruisce remi e forcole per le barche ricavati da un pezzo unico di noce, oggetti dotati di una tale bellezza da divenire anche pezzi d’arredo. Solo per chi intuisce che il bello può essere ovunque.

InLabo design e Nappyness – Davide Filippi e Alessandra Botto vincitori del premio Source che, mentre ci mostravano i loro papillon tagliati al laser e le nappine in ecopelle da scarpa, pensavano già nuovi prototipi da realizzare.

Ci sono piaciuti tutti i protagonisti della Mostra Artigianato e Palazzo. Così. Come ci piacciono le commistioni, gli incontri di idee che danno luogo ad altre idee.
E noi, le loro idee, le abbiamo fatte tutte nostre. Per tenerle a mente e a cuore e lasciare che facciano il loro corso nelle nostre, nella creatività soggettiva, in ogni più piccola intuizione quotidiana. Vogliamo che si tramandino nei nostri pensieri proprio come fanno i mestieri veri, quelli che anche se cambiano rotta proseguono lo stesso antico viaggio. Generazione dopo generazione.

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