Portami al mercato




Se potessi decidere un luogo dove farmi corteggiare non gli direi “domani portami al mare”.

“Portami al mercato” gli sussurrerei, in uno di quelli a cielo aperto dove non puoi trovare niente che non sia di stagione, dove arance e pomodori a grappolo flirtano con vibrante passione sopra banchi di legno addobbati con foglie di cavolfiore. Portami al mercato, tra la gente vera, quella che le pere mature le riconosce dall’odore, la freschezza del pesce da come brilla l’occhio e il pane buono da come scrocchia. Portami al Vasto, alla Vucciria, a Campo de’ fiori, e mentre passeggiamo stretti stretti tra le bancarelle, fai il galantuomo e comprami un mazzo di ravanelli.

24 commenti su “Portami al mercato”

  1. Ma c’è al mondo un luogo più intenso, complice, seducente di un mercato??? Per me no, forse avrò visto troppi film al riguardo, oppure letto troppe pagine, ma in un mercato si mescolano voci, si incrociano sguardi mai incrociati prima, si esagera, gli odori sono estremi, la gente ti sfiora…..cavoli…..un preludio esagerato!!!!

  2. io, che i mercati li faccio, non posso che dire che adoro il tuo post!! ;-)))…
    peccato che la gente al giorno d’oggi preferisca gli ipermercati ai mercati all’aperto, complimenti li hai descritti benissimo ;-).
    un abbraccio!

  3. Io e te abbiamo tantissime similitudini…e il mercato che preferisco è proprio quello di Campo de’ Fiori…è li che facevo la spesa con il mio primo amore!

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