Riciclare vecchie pellicce rendendole capi contemporanei


Metti una giornata di maggio, a Napoli, una di quelle con un cielo così azzurro da squarciare i cortili dei palazzi del centro, metti la genialità di una donna, di colei che è la creatività pulsante di Micaela Italian Charme. Di quella donna che sta rivoluzionando il concetto di pelliccia e che ha avuto l’intuizione di riciclare vecchie pellicce trasformandole in capi giovani, leggeri, colorati e assolutamente glamour.

Metti, poi, una galleria d’arte contemporanea, in un contesto decisamente suggestivo e poi metti noi, Adele ed Eva, che consigliamo alle amiche di ubique il capo giusto da indossare la prossima stagione, partendo dal modello più adatto ad una fisicità e ad un umore.

Meraviglia allo stato puro perché vi assicuriamo che scegliere di trasformare la propria vecchia pelliccia in un capo nuovo, partendo dallo spunto dei modelli proposti da Micaela o addirittura proponendone uno nuovo, è una scelta divertente e intelligente.

Prima ancora di vedere la vecchia pelliccia da riformulare, abbiamo proposto alle amiche napoletane di scegliere un capo della nuova collezione, di indossarlo di farsi una passerella, di scattarsi un selfie allo specchio, di sentirsi differenti nell’essere sé stesse.

Perché è questo il mood che Micaela propone, non solo rimodernare un vecchio soprabito ma rivoluzionare il concetto di pelliccia rendendolo diverso da tutto quanto abbiamo visto fino ad ora.

Una pelliccia che si fa non moderna ma contemporanea. E non si tratta di una distinzione solo cerebrale perché cavalca il concetto di moda rendendola attuale, ecologica, trasversale.

Attuale perché la svecchia. Prendere una volpe ingiallita che non ha più alcun appeal e trasformarla in uno smanicato celeste polvere non ha solo a che fare il verbo rimodernare ma con quelli di adattare e stravolgere.

Ecologica, perché nessun nuovo animale verrà sacrificato. Si tratta di creare capi con quelli dismessi che giacciono da chissà quante generazioni nell’armadio. Una di certo.

Trasversale, perché la pelliccia, pur restando un bene di lusso, diventa più accessibile perché utilizza come base di partenza un vecchio capo.

E poi mi vorrei soffermare un attimo sulla leggerezza. Perché non è scontato che si possa indossare una pelliccia a maggio, a Napoli. Invece noi l’abbiamo fatto, scegliendo delle stole o dei bolerini, leggeri come le nuvole che si muovevano veloci su quel cielo azzurro, azione che faranno negli inverni napoletani le nostre amiche che sono rimaste folgorate da un modello e da un colore e che trasformeranno il loro visone!

Micaela sarà di nuovo a Napoli, così come nei salotti di tutte le città italiane perché le rivoluzioni, anche quelle di stile, hanno bisogno di diffondersi in maniera capillare!


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