Sacro e profano






Prefiche, rèpute o chiangimuerti eran chiamate,
per lamentar defunti a riti funebri venivan pagate.
Abito nero e velo sottile il costume di scena,
nenie greche tramandate grazie alla loro cantilena.
In pieno Medioevo dalla Chiesa addirittura legalizzate,
di pizzi neri riempivan i banchi queste donne prezzolate.

Poiché di catastrofi e occupazione precaria non si fa che parlare,
ipotizziamone il ripristino fosse solo per sdrammatizzare!
Di teatrale e lamentosa mimica potrei divenire un’artista,
per il graffiarmi la faccia avrebbe forse da ridire la mia estetista.
Capelli lisci e sciolti in segno di lutto non sono un problema,
abbonderei di ottimo balsamo e la messa in piega sarebbe estrema.

Su merletto di trama assai sottile ricadrebbe la mia scelta:
minimale l’intreccio della tragedia e cerimonia svelta.
Coglierei l’occasione e di raschel avrei guanti, gonne e scialli,
per calzar anche le scarpe fletterei ginocchia e sopporterei calli.
Anche se, mi duole ammettere, non solo per il costume nasce la mia euforia:
forse ciò che più mi attira è l’astuta e un po’ cinica psicologia:

“Mai a noi scendevan lacrime, facevam piangere le altre donne, quelle vicine al morto”,
questo disse una di loro, occhi asciutti, tasche piene e pazienza per lo sconforto.



Immagini da:
Allthedaysordained.tumblr.com
Ciarabird.tumblr.com
Crushculdesac.tumblr.com
Dailydoseofstuf.tumblr.com
Dustjacketattic.tumblr.com
Hilariousmind.tumblr.com
Mango-watermelon-love.tumblr.com
Thefashionatelier.tumblr.com

35 commenti su “Sacro e profano”

  1. Ho scrutato con sacro terrore la tua bellezza.
    Adesso
    So perché molti uomini si sono fermati a piangere
    A metà strada tra gli amori che lasciano e cercano
    E si sono chiesti se il viaggio li conduca da qualche parte
    Gli orizzonti assumono la morbida linea della tua guancia,
    Il cielo ventoso è una cornice per i tuoi capelli.

    Alejandro Jodorowsky

  2. Da ragazza ho adorato le calze in pizzo, le ho sempre trovate molto sensuali.
    Anche questa volta uno splendido reportage, condito da una splendida poesia!
    Un caro saluto.

  3. Ciao cara,
    bellissime tutte le foto, io amo molto le trasparenze e il pizzo che non sia mai volgare o pesante…. una poesia raffinata e sensuale, con la consueta eleganza che ti contraddistingue.

    un abbraccio

  4. la mia bisnonna non usciva mai di casa senza i guanti in merletto, anche in piena estate. e la veletta diceva che era “costumata”, poi ci metteva un rossetto rosso fuoco sotto, a 80 anni..una grandissima 😉

  5. Che spettacolo questi pizzi! il post poi è simpaticissimo! mi hai fatto venire in mente quando recitai la parte di Cassandra con un lunghissimo e sexissimo abito nero…

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