Siamo abituate a credere che la moda sia quello che vediamo sui giornali.
Sfogliamo riviste patinate o navighiamo blog aggiornatissimi alla ricerca della “moda”, che così servita viene ad essere simile più a una natura morta, perfetta ma poco vivibile, che a una natura viva, da comporre con la propria personalità, tutti i giorni e con reale opportunità.
La moda, invece, quella vera, si può trovare ovunque ed è direttamente fruibile perché funzionale a dove l’occhio cade.
È una ragazza che cammina con un libro in mano e che inconsapevolmente ha abbinato il colore della copertina a un paio di orecchini; è una signora che in pochi guardano ma che uno sguardo attento scova sempre per la sua coraggiosa mescita di tessuti e colori; è una donna che attraversa la strada con mille borse della spesa in mano e che nessuna modella eguaglierà mai per l’equilibrio sui tacchi.
La moda è saper ravvivare, curiosare e guardare vicino, non comprare, copiare o sognare a tre zeri. Alberga nel buongusto della fretta, nella fantasia del visto e stravisto, si fa notare per un azzardo, resta impressa per la semplicità con cui viene indossata.
È una scommessa quotidiana con se stesse che non ha nulla a che vedere con una it-bag che mai ci apparterrà per forma, prezzo o materiale e che, al contrario, può farci arrampicare lungo i gradini dello sgabuzzino alla ricerca di una shopper dismessa da anni ma indispensabile in quel nostro momento.
Mi piace osservare le strade, carpirne il diverso, lasciarmi stupire da un dettaglio che mi passa davanti, cercare di ricordare cosa c’è nel mio armadio che mi ci fa avvicinare.
Calcolare nuovi itinerari attraverso percorsi simili ma inevitabilmente diversi perché unici e soggettivi.
E mi piace anche raccontarvi, oggi, che la moda siamo noi, nature vive a spasso tra le mille cose sempre da sistemare e che sfogliamo un giornale l’unico minuto in cui non abbiamo nulla da fare.
Immagini street style via the sartorialist
prima immagine, Parigi
seconda immagine, viale Piave Milano
terza immagine, Londra
quarta immagine, Parigi Rue Saint-Honoré
quinta immagine, Parigi
sesta immagine, New York
settima immagine, Milano
ottava immagine, Parigi Rue Saint-Honoré
Ciò che hai scritto oggi è omaggio profondo alla tua vita, alle tue passioni, ad Ady e a tutte le donne che amano costruire se stesse, anche solo attraverso un dettaglio. Che lasciano segni e fanno fermare gli istanti. Che brava sei! Come pittore che fissa il suo tempo!
che meraviglia questi accostamenti!
Questo post dovrebbe essere “Il Manifesto” da tenere sempre a mente per chiunque voglia parlare o scrivere di moda. Spesso si dimentica che la moda va vissuta, per quanto possibile si acquista una cosa, ma la moda quella no, è un’altra cosa!! Baci, mi mancavano i vostri post…me li sono letti tutti d’un fiato.
foto pazzesche!evviva la scommessa quotidiana!
Un’ opera d’ arte.
un bel modo di raccontare
ogni volta che passo di qui mi stupisco (e meraviglio)..
amo ubiquechic.
http://www.nonsidicepiacere.it
Vero, la moda – o forse più che la moda, lo stile – non è una natura morta.
Spesso c’è più stile in una signora al parco che magari indossa con naturalezza un abbinamento azzardato e inconsapevole, che nelle creature perfette di riviste, super blog e finte foto di street style.
Spettacolari gli abbinamenti fotografici che hai fatto. Ma le foto coi fiori sono opera tua? Sono magnifiche.
Alessia
ElectroMode