Tabarro uomo (più carrozza e tabasco)

tabarro uomo

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Vogliamo parlare del tabarro uomo perché colui che oggi infila il tabarro, per fendere la nebbia di città del terzo millennio, è quello che ha anche la sottigliezza di darvi il braccio a passeggio ma di non aprirvi più la portiera, perché è pure conscio che vi sta portando a bere l’aperitivo su auto metallizzata e non via carrozza dipinta (anche se da qualche parte parcheggiata ancora ce l’ha).

Lo aromatizza fortemente con un jeans che sbuca dalle parti basse, certo liscio e non strappato ma comunque jeans, e ad ogni movenza sa godersene la storia, che dal patriziato romano è passata per i cavalieri, che dalla Venezia goldoniana è giunta negli armadi laccati di bianco design di Signori di un dato timbro interiore.

Il tabarro uomo è per coloro che amano gustare sapidità su base tradizionale, che portano in tavola la minestra di farro della nonna rivisitata però dalla tenacia di cinque gocce di tabasco, alternative di un’usanza da mantenere, come quella salsa ampliata per gamma negli anni, ma che dal 1870 conserva ancora il nome, per non dimenticare la terra da cui proviene.

Mezzosangue di stile, ambasciatori di gusti di nicchia, cuochi d’altri tempi dai ricettari d’avanguardia.

Se vi capitasse di incontrarli sulla via, noterete che sono gli stessi che amano anche fare la ruota, con i raggi del panno che corteggiano il passo.
Affidano il loro charme ad un solo punto di allacciatura che tiene su tutto l’insieme, proprio sotto il mento, simile a un piccolo tappo rosso che sigilla furente e pungente sapore.

Se vi piace l’idea di una carrozza parcheggiata nel cortile, ma forse non ci salireste mai, se l’eleganza maschile per voi rappresenta singolarità e ricerca di uno stile urlato a sottovoce, se una minestra di orzo perlato deve pungere di piccante per non essere solo acqua calda, allora il tabarro uomo è ciò che fa prima per voi e poi per colui che vi accompagna nel passo.

Che il vostro shopping di metà ottobre in modalità consigliere abbia lo stesso fascino della prima nebbia di fuori e frutti un tabarro uomo incartato nel sacchetto.

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18 commenti su “Tabarro uomo (più carrozza e tabasco)”

  1. Da sempre il tabarro mi ricorda il medioevo: la pesantezza e il mistero di questo capo con questi tessuti talvolta scuri sembra una coperta che cela dei segreti…
    il tabasco purtroppo non mi piace. Complimenti per il blog^^ post originale

  2. Belli i tabarri, specie quello rosso tabasco, una salsa che per me è però troppo piccante, giusto qualche piccola goccina:) Buona giornata cara Eva, un bacio grande!:*

  3. Finalmente un blog di indiscussa eleganza.
    Di rara originalità.
    I vostri post sono storie inusuali.
    I vostri profili poesie sorprendenti.
    Felice, davvero, di averti/vi trovate!
    Barbara (la Mug)
    PS: il tabarro? Ah, da toscana doc mi ricorda quello in panno casentino, inconfondibile, arancione, indossato dai cocchieri fiorentini qualche secolo fa.

  4. Io adoro il piccante! Il tabasco in casa mia non manca mai..come il peperoncino. I tuoi articoli sono sempre magnifici. Complimenti davvero. Un bacio. Niki

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