Per raccontarvi Villa Barbarich, una villa veneta del ‘500 che oggi è urban resort di charme rivolta al relax, al benessere e ai piaceri della tavola, inizio con una domanda: che cos’è per voi l’esclusività?
Per me è accoglienza, quiete, gentilezza, piaceri sofisticatamente delicati per corpo e mente e io l’ho incontrata qui, a Mestre, in un’oasi di pace tra Padova e Venezia che è relais, bellezza, arte, ristoro ed eccellenza al palato.

Villa Barbarich: un luogo storico con tutti i comfort della contemporaneità
Sorta sulle sponde del fiume Marzanego come dimora estiva della famiglia Malipiero, una delle più note e influenti della Serenissima, Villa Barbarich è una struttura affascinante, edificata secondo lo schema delle ville venete e attentamente ristrutturata.
L’architettura dell’epoca è riconoscibile tra le barchesse, rivive nel curatissimo giardino, è impreziosita nei successivi dettagli liberty, che accentano l’insieme con una sofisticata allure francese, e nel lusso di scelte di ristoro odierne, come spa, piscina, servizi ristorativi gourmet.
La Villa propone 31 sistemazioni, tra camere e suite, curate in ogni minimo dettaglio e arredate con mobili d’epoca, travi a vista, pavimenti in legno e una natura scenografica che entra dalle finestre per essere vissuta anche dentro gli alloggi.

L’offerta gastronomica stellata di Villa Barbarich
Fedegroup, che gestisce completamente il prestigioso relais, ha concepito qui una proposta food&beverage tailor-made.
Grazie alla professionalità creativa dello Chef Paolo Gramaglia, Stella Michelin nel 2015, il Ristorante Malipiero della Villa offre un’esperienza culinaria senza tempo, proprio come il luogo che lo ospita.

Piatti ideati per divulgare la cultura enogastronomica veneta attraverso rivisitazioni di spessore, originali e al contempo garbate, che passano per uno scrupoloso processo di ricerca delle materie prima tra i migliori produttori locali.
La cena che ho degustato a Villa Barbarich in omaggio al cinema italiano in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Immaginate una cena-evento, organizzata per celebrare la migliore italianità, un trait d’union tra cucina e cinema e le emozioni che queste due arti sanno regalare: un menù composto da 6 portate, le prime cinque dedicate ai film italiani in concorso al Festival e il dessert al Leone D’Oro, l’iconico premio.
IL SIGNORE DELLE FORMICHE
Sfoglia di limone con mantecato di dentice e merluzzo in salsa saor, uva passa e pinoli
BONE AND ALL
Baccalà in olio cottura, salsa di pomodoro e ribes, polvere di olive Taggiasche e spuma di bruschetta
CHIARA
Risotto in essenza di crostacei con gamberi, limone, granita di riccio e carbone di lampone
MONICA
Spigola in cottura pochée, salsa di scorzanera e lime
L’IMMENSITÀ
Assoluto di mela verde
IL LEON D’ORO
Di cioccolato in cioccolato





Ho assaporato il tutto accomodata nel piano nobile della Villa, decorato da un maestoso ciclo di affreschi attribuiti a Ludovico Toeput, detto il Pozzoserrato, realizzato tra il 1580 e il 1615, accompagnata da una colonna sonora del Maestro Morricone.
Un’atmosfera stellata, stellare e da star.